Monti presenta l’agenda, Casini: “E’ tutto nelle sue mani”

Politica

Dopo l’annuncio del premier uscente, che si è detto disponibile a scendere in campo ma a certe condizioni, sui giornali ancora reazioni e polemiche. Camusso: “Sul lavoro sbaglia tutto. Come la Tatcher”. Vendola: “Per far fuori Sel serve l’esorcista”

"Adesso è tutto nelle mani del presidente Monti. Nelle prossime ore sarà lui a raccogliere i consensi e i sostegni alla sua agenda. Sarà lui a decidere se sarà meglio procedere con una lista piuttosto che con più formazioni. Non forziamo Monti ma è inutile dire che dovesse essere il candidato premier dello schieramento centrista il valore aggiunto al progetto sarebbe enorme". Così il leader dell'Udc Pierferdinando Casini commenta in un’intervista a la Repubblica la conferenza stampa del presidente di Monti. All’indomani dell’annuncio del presidente del Consiglio uscente, che ha detto di essere disponibile a guidare le forze politiche che sottoscriveranno la sua agenda, sui giornali continuano le reazioni e le polemiche. Polemiche accese da alcune critiche rivolte da Monti non solo a Berlusconi e al Pdl ma anche a Vendola e alla Camusso, definiti dal premier come dei conservatori. Ma il dibattito si sviluppa anche intorno alle eventuali alleanze in vista delle elezioni del 24 e 25 febbraio, per poi prendere in esame l’agenda Monti. Non mancano, infine, commenti e analisi sulle parole del premier (VIDEO).

Sul Corriere della Sera, in un editoriale, Massimo Franco parla della “chiarezza che non c’è”. E spiega: “La salita in politica come l’ha definita Mario Monti con una felice inversione lessicale rispetto alla Seconda Repubblica, si preannuncia suggestiva, innovativa, ma ancora ambigua. Si è capito bene quello che il presidente del Consiglio dimissionario vuole fare: scomporre gli schieramenti etichettati con le sigle logore della destra, della sinistra e del centro; ricomporli attraverso l'asse del cambiamento e della lealtà all'Europa; ed essere il referente di chiunque si riconosca in un programma che rivendichi quanto è stato fatto in questi tredici mesi e lo proietti nel futuro. Su come Monti riuscirà a tradurre le intenzioni in realtà, però, non si può dire che la sua conferenza stampa di ieri, né le interviste delle ultime ore abbiano dato coordinate precise”.

Sempre sul Corriere della Sera un’intervista al leader della Cgil Susanna Camusso che replica duramente alle accuse rivolte dal premier al sindacato, che ha definito un ostacolo alle riforme. “Non siamo noi ad essere fermi al passato, è Monti che propone una ricetta vecchia di trent’anni”. E aggiunge: “E’ come la Tatcher, sul lavoro sbaglia tutto”. Duro anche il leader di Sel Nichi Vendola che commenta così a Repubblica l'apertura a un'alleanza tra il centro e il Pd prospettata dal premier Mario Monti in conferenza stampa: “Per far fuori Sel ci vorrebbe l’esorcista, non Monti”, "Monti si pone come la meta politica. Dichiara che destra e sinistra non esistono più, e non so se l'abbia comunicato anche al resto d'Europa perché intravedo uno spread fra le sue parole e lo stato reale delle cose. Ma l'agenda Monti ha perduto la verginità. Non è più tecnica, super partes, fuori dagli schieramenti”.

Per il segretario del Pdl Angelino Alfano, intervistato da la Stampa, “Monti vuole smembrare Pdl e Pd ma non ci riuscirà”. E sugli attacchi rivolti dal premier a Silvio Berlusconi: "Non è corretto trasferire sul piano personale le critiche a certe decisioni politiche", "lo sfogo di Monti mi è parso ingeneroso nei confronti di Berlusconi". E aggiunge: "Ho l'impressione che il Professore sia pronto a dare un aiutino alla sinistra ma noi faremo di tutto per tornare al governo”. Sempre su la Stampa un’intervista all’ex ministro degli Esteri del governo Berlusconi Franco Frattini che annuncia di lasciare il Pdl. “Resterò nella grande casa del Ppe in Europa ad occuparmi di politica estera. Non cerco case ne' casette politiche per rientrare ad ogni costo in Parlamento. Anche se non nego che una proposta di una squadra o di una lista 'Monti per l'Italia', insomma, di un Ppe italiano potrebbe interessarmi, ma se quella proposta non c'è resto fuori". Nella stessa pagina parla anche il senatore del Pd Pietro Ichino, che si dice pronto a guidare la lista Monti in Lombardia. "La risposta negativa di Bersani al bellissimo discorso di Monti di ieri è per me decisiva. La campagna elettorale la farò a sostegno dell'Agenda Monti, attorno a cui si aggregherà una forza politica nuova, fuori dagli schemi tradizionali della politica italiana".

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