Berlusconi attacca lo spread e la Germania. Ed è polemica

Politica

Sui giornali reazioni e commenti alle parole dell'ex premier che ha definito il differenziale Btp e Bund “un imbroglio” e il governo Monti “germanocentrico”. Merkel: “Non usare Berlino per le elezioni, gli italiani terranno la via giusta”. RASSEGNA STAMPA

“L’Europa boccia Berlusconi”, “La Germania contro Berlusconi”, “L’occupazione tedesca”, “Ed è subito duello”. Le aperture dei giornali del 12 dicembre sono tutte dedicate allo scontro a distanza tra l’ex premier Silvio Berlusconi, che ha definito lo spread un imbroglio e la politica del governo Monti “germano-centrica”, e la cancelliera tedesca Angela Merkel che ha rispedito al mittente le accuse sottolineando che la Germania “non accetterà attacchi durante la campagna elettorale”.
Attacchi, quelli del leader Pdl, diretti in prima persona al premier Mario Monti, e di riflesso anche a Berlino, ai quali il presidente del Consiglio ha risposto così: "Gli italiani non sono sprovveduti, sanno cosa muove lo spread".

“I vertici europei, durante il consiglio della Ue a Bruxelles, si sono informati ieri (11 dicembre, ndr) sul quadro politico in Italia. Vorrebbero capire. E dev’essere arduo, per chi ci osserva dalle altre capitali, comprendere la logica delle giravolte politiche di Silvio Berlusconi” scrive Francesco Venturini sul Corriere della Sera. Sul quotidiano di via Solferino anche un retroscena in cui si racconta lo sfogo del premier Monti ai suoi ministri. “Non potevo fare altrimenti, spero siate tutti d’accordo, non potevo passare per fesso” avrebbe detto il presidente del Consiglio durante un Consiglio dei ministri spiegando la sua scelta di dare le dimissioni. “Siamo orgogliosi di aver fatto parte di questo governo” sarebbe stato il senso delle risposte dei membri dell’esecutivo”.
Sempre sul Corriere, un'intervista all'ex ministro Renato Brunetta, che dice di aver convinto lui Berlusconi a porre fine all'appoggio a Monti: "In 13 mesi ho preparato 238 slide di PowerPoint, facendo le pulci a tutto quello che faceva il governo: non ho mai ricevuto una sola smentita. Berlusconi ha seguito il mio lavoro, l'ha studiato, metabolizzato. E poi si è convinto che non si poteva continuare con Monti".

Su Repubblica Francesco Merlo scrive: “Berlusconi è il carceriere dell’Italia perché la imprigiona dentro il déjà vu. Quando, per esempio, al telefono del suo déjà téléphoné Belpietro, parla contro l’Europa, contro la Merkel e contro i mercati, non c’è italiano che non sappia cosa sta per dire perché Berlusconi lo aveva già detto e tutti lo avevamo già sentito”. Su La Stampa un’analisi di Amedeo La Mattina sull’eterna strategia d’attacco di Silvio candidato premier”. “Non sappiamo se Berlusconi si ispiri al motto mussoliniano molti nemici molto onore, ma il Cavaliere è convinto che avere contro tutta l’Europa e l’establishment italiano gli giovi dal punto di vista elettorale”.

Critiche nei confronti di Berlino arrivano dai giornali più vicini al centrodestra. “Berlino tifa Monti, l’occupazione tedesca” è il titolo de Il Giornale, quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi. “ Lo spread scende, la Borsa sale e gli sciacalli restano a bocca asciutta. Il tentativo di fermare il ritorno in campo del centrodestra usando le leve della finanza è svanito nel giro di ventiquattro ore. Delusi dai poteri forti, gli antiberlusconiani ora si aggrappano alla Germania di Angela Merkel, che ieri è intervenuta in modo inusuale sugli affari interni italiani, auspicando, di fatto, un non-ritorno di Berlusconi” scrive Alessandro Sallusti. “Dikat della Merkel: italiani, votate Monti” campeggia in prima pagina su Libero.

Intanto, all'indomani del vertice a Palazzo Grazioli tra Berlusconi e il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, i quotidiani riportano anche l'indiscrezione secondo cui il leader lumbard (ex alleato del Pdl) abbia chiesto al Cavaliere un passo indietro. “Caro Silvio con te in campo noi non ci stiamo: la Lega non può più sostenerti se tu mantieni la candidatura a premier", avrebbe detto Maroni nel corso di un vertice fiume per decidere sull'eventuale nuova alleanza in vista delle regionali in Lombardia e delle politiche.

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