Il ministro della Funzione Pubblica: "Nella pubblica amministrazione sono 260mila. Per loro ci vorrà una soluzione graduale". Possibili deroghe per i contratti a tempo determinato. I dipendenti in eccedenza sono invece 7.300
Nelle amministrazioni pubbliche ci sono 260mila precari per i quali non sarà possibile una "stabilizzazione di massa". A dirlo, in un'audizione alla Camera, il ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi, che ha specificato come di questi 130.000 precari lavorano nella scuola, 115.000 nella sanità e enti locali e 15.000 nelle amministrazioni centrali.
Per loro, ha spiegato Patroni Griffi, ci vorrà una "soluzione graduale".
"Non si può pensare a una stabilizzazione di massa - ha detto il ministro - sarebbe contro il dettato costituzionale" e annullerebbe la possibilità di entrata nelle amministrazioni pubbliche dei giovani.
Tra le possibilità al vaglio dell'esecutivo per risolvere temporaneamente il problema dei contratti in scadenza, c'è la deroga al limite massimo per i contratti a termine (36 mesi) che potrebbe in alcuni casi arrivare a 60 mesi.
I dipendenti in eccedenza della pubblica amministrazione – ha aggiunto il ministro – sono invece 7.300. Ai 4.028 esuberi già previsti in 50 amministrazioni pubbliche, ne vanno aggiunti infatti altri 3.300 fra i dipendenti di enti previdenziali e enti parco, per un totale di eccedenze che arriva a quota 7.300.
Per loro, ha spiegato Patroni Griffi, ci vorrà una "soluzione graduale".
"Non si può pensare a una stabilizzazione di massa - ha detto il ministro - sarebbe contro il dettato costituzionale" e annullerebbe la possibilità di entrata nelle amministrazioni pubbliche dei giovani.
Tra le possibilità al vaglio dell'esecutivo per risolvere temporaneamente il problema dei contratti in scadenza, c'è la deroga al limite massimo per i contratti a termine (36 mesi) che potrebbe in alcuni casi arrivare a 60 mesi.
I dipendenti in eccedenza della pubblica amministrazione – ha aggiunto il ministro – sono invece 7.300. Ai 4.028 esuberi già previsti in 50 amministrazioni pubbliche, ne vanno aggiunti infatti altri 3.300 fra i dipendenti di enti previdenziali e enti parco, per un totale di eccedenze che arriva a quota 7.300.