Primarie: Renzi va all'attacco. Bersani: "No al fuoco amico"

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"Mettiamoci allegria, restiamo tranquilli" dice il segretario del Pd ai suoi sostenitori, in vista del ballottaggio. Duro il sindaco di Firenze: "Equitalia l'ha fatta Tremonti ma i poteri glieli ha dati un decreto Visco-Bersani"

"Non c'é bisogno di fuoco amico perché di avversari ne avremo abbastanza. Mi piacerebbe che i toni, almeno dal nostro lato, rimanessero pacati. Mettiamoci allegria, restiamo tranquilli come pasque". Così Pier Luigi Bersani, presso un circolo del Pd parla del clima di quest’ultima settimana di campagna elettorale, in vista del ballottaggio delle primarie del centrosinistra. "Sarei un pollo se non vincessi, ma sulla vittoria di Renzi non scommetto un centesimo", dice ancora Bersani, sicuro di avere la vittoria in tasca. Toni più aspri dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, a 9 punti di distanza dal segretario, che non risparmia gli affondi: "Equitalia l'ha fatta Tremonti ma i poteri glieli ha dati un decreto Visco-Bersani". 
Sembra chiuso invece il capitolo sulle regole. Le proteste dei renziani non hanno convinto i garanti: al ballottaggio voteranno gli oltre 3 milioni del primo turno e chi si registrerà giovedì e venerdì, dopo aver convinto i coordinamenti provinciali della propria impossibilità a votare al primo turno. Nessuna possibilità dunque di registrarsi direttamente domenica per partecipare al ballottaggio senza aver votato al primo turno.

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