Ddl Corruzione, Severino apre a modifiche

Politica

"Impegno a rimodulare le norme su traffico di influenze e corruzione tra privati" ha detto il Guardasigilli. E sul "salva-Ruby" rimanda al dibattito parlamentare.  Patroni Griffi: "A rischio le norme sull'incandidabilità prima delle elezioni"

Il ministro della Giustizia Paola Severino apre ad alcune modifiche richieste dal Pdl sul ddl anticorruzione. "C'è l'impegno a rimodulare le norme su traffico di influenze e corruzione tra privati" ha dichiarato (guarda il video). Quanto all'emendamento Salva-Ruby (vai allo speciale), voluto dal Pdl e che potrebbe agevolare Silvio Berlusconi nel processo di Milano dove è imputato per prostituzione minorile e, per l'appunto, concussione, il Guardasigilli ha risposto: "Spetta al dibattito parlamentare".
Intanto, secondo il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, il probabile slittamento del via libera parlamentare al disegno di legge anti corruzione metterebbe a rischio l'applicazione alle elezioni del 2013 delle sue più severe norme sull'incandidabilità dei condannati per tangenti.

L'iter del ddl anticorrruzione - Il ddl, che ridisegna la piramide dei reati di corruzione e traccia alcune regole per prevenirli nel corpo dello Stato, è stato approvato dalla Camera a giugno con ben tre voti di fiducia che hanno piegato le resistenze del Pdl.
Ora il testo è arrivato al Senato, dove il popolo della Libertà è riuscito ad ottenere dal ministro della Giustizia Paola Severino la promessa di alcune modifiche in due punti
controversi. Se fossero approvati, gli emendamenti renderebbero necessario un nuovo passaggio del ddl a Montecitorio, con lo slittamento dei tempi di approvazione finale almeno alla seconda metà di novembre.

Incandidabilità per parlamentari condannati - Il disegno di legge contiene una delega al governo ad adottare entro un anno dall'entrata in vigore un testo unico sull'incandidabilità a parlamentare e ad altre cariche elettive di chi è stato condannato in via definitiva per reati contro la pubblica amministrazione. La questione è se questa regola possa applicarsi già alle prossime elezioni, che dovrebbero tenersi nella primavera del 2013. Una incertezza che ha un certo peso politico, data la grande eco che gli scandali sulla corruzione e le malversazioni dei politici stanno avendo sull'opinione pubblica.
Una volta che il Cdm approva lo schema preliminare di decreto, il Parlamento avrà 60 giorni di tempo per esprimere il suo parere. Dopodiché il governo potrà procedere con la delibera finale.
Ma se deputati e senatori si prendessero tutti i due mesi a loro disposizione, i tempi per far scattare la regola sull'ineleggibilità dei corrotti rischierebbero di essere molto stretti, considerando che non si sa ancora quando il Parlamento approverà la legge - quella di fine novembre è una benevola stima di fonti politiche - e quando si andrà alle urne.

L'emendamento Salva-Ruby - Intanto il ministro della Giustizia Paola Severino ha confermato che c'è l'impegno a rimodulare le norme sul traffico di influenza e sulla corruzione tra privati", i due punti del capitolo penale del ddl approvato a Montecitorio più contestati dal Popolo delle libertà.
Anche se il ministro non ha ancora detto come intende ritoccare i due nuovi reati rispetto al testo votato a Montecitorio, la sua apertura è stata subito accolta a braccia aperte dal Pdl. Il vicecapogruppo del Popolo della Libertà al Senato, Gaetano Quagliariello, ha detto che, dopo le parole della Severino, il suo partito "farà di tutto per agevolare l'iter di approvazione della legge".
Sembrano praticamente nulle, invece, le chance del Pdl di vedersi approvare dal governo e dal resto della maggioranza i suoi emendamenti al nuovo reato di concussione, i cosiddetti "salva Ruby", che potrebbero agevolare Berlusconi nel processo di Milano.

La prossima settimana il testo sarà ancora all'esame della commissione Giustizia, poi si aspetta la calendarizzazione per l'aula nella seconda metà di ottobre.

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