Corruzione, Napolitano: "E' l'Europa a chiederci una legge"

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Il presidente della Repubblica richiama il Parlamento a varare il ddl. "Siamo sotto la media degli altri Paesi del Continente" dichiara. Aldo Di Biagio (Fli) in sciopero della fame: "Il governo decida o io vado avanti"

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano preme affinché il Parlamento trovi un accordo per varare la legge anti corruzione. "E' l'Europa che ce lo chiede" afferma lasciando le Scuderie del Quirinale, dopo aver inaugurato una mostra.
Un richiamo, quello del capo dello Stato, che arriva qualche giorno dopo le dichiarazioni del presidente del Consiglio Mario Monti, che aveva accusato alcuni partiti politiche di inerzia.

Condizione di inferiorità in Europa - "L'Europa ci chiede un grosso  impegno nella lotta alla corruzione perché, come mi ha messo ben in evidenza ieri (25 settembre, ndr) il segretario dell'Ocse, noi in certe statistiche siamo  messi molto male". Con queste il capo dello Stato richiama i partiti a trovare un accordo sul testo della legge da sottoporre all'approvazione delle Camere. "Bisogna assolutamente superare questa condizione che è di inferiorità in Europa", ha aggiunto.

Aldo Di Biagio (Fli) in sciopero della fame  - E prosegue la protesta dell'esponente di Futuro e Libertà Aldo Di Biagio, in sciopero della fame da martedì 25 settembre. "Sono al secondo giorno di  sciopero della fame e sono determinato a proseguire se non dovesse arrivare una risposta seria e coraggiosa da parte del governo per  contrastare il fenomeno della corruzione" ha dichiarato. "I fatti di questi ultimi giorni (vedi il caso dei fondi Pdl in regione Lazio) mi spingono ad andare avanti perché credo che la risposta più forte alla cattiva  politica sia la buona politica e non l'antipolitica. E se i media oggi sono concentrati a raccontare il marcio della politica, io voglio, attraverso questo sciopero, riaccendere i riflettori sulla politica  sana che ancora esiste e che noi di Fli portiamo avanti da sempre".

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