Napolitano: voto nel 2013, ma troppe tensioni tra i partiti

Politica

Il presidente della Repubblica mostra preoccupazione per i conflitti tra le forze di maggioranza e frena sull'ipotesi di un Senato federale. Auspica invece che si vada avanti con la riforma della legge elettorale

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, plaude al sostegno manifestato dalla maggioranza nei confronti del governo per il cruciale Consiglio europeo di giovedì 28 e venerdì 29, ma mostra "preoccupazione" per le tensioni che si registrano tra i partiti e invita a una maggiore "ponderazione" sulle proposte di riforma costituzionale, in particolare sull'introduzione del Senato federale.

"È altamente positivo che in un momento di grave difficoltà e di grande importanza per il nostro paese e per l'Europa, il presidente del Consiglio rappresenta l'Italia a Bruxelles forte del mandato su cui si è registrata in Parlamento una sostanziale e larghissima convergenza", ha detto il Capo dello Stato in una nota, aggiungendo che "è però preoccupante che nello stesso tempo si vadano acuendo motivi di conflittualità e di polemica politica tra le forze sul cui sostegno poggia l'attuale governo".

"Con le tensioni che si manifestano anche in rapporto alla prospettiva delle elezioni per il rinnovo - nell'aprile del 2013 - della Camera e del Senato, si intreccia il venir meno dell'intesa realizzatasi poche settimane fa, nella competente Commissione del Senato, su un significativo progetto di revisione dell'ordinamento della Repubblica (seconda parte della Costituzione). È quel che ha sancito l'approvazione, ieri sera, da parte dell'Assemblea, con un voto di ristrettissima maggioranza, di un emendamento sulla composizione del Senato, cui seguirà l'esame di altro emendamento o gruppo di emendamenti egualmente estraneo alla larga intesa raggiunta e presentata il 1° giugno", continua Napolitano riferendosi all'approvazione nella sera di mercoledì 27 della proposta della Lega Nord di Senato federale a Palazzo Madama.

"Debbo esprimere il mio convincimento che pur legittime proposte di più radicale revisione costituzionale richiedono una ponderazione e un confronto di certo non immaginabili in questo periodo e clima di fine legislatura. Auspico perciò vivamente che si giunga ad una conclusione positiva sul già concordato progetto di più circoscritte modifiche costituzionali, e che ad esso si congiunga un accordo, da portare all'approvazione del Parlamento, su quella nuova legge elettorale la cui necessità è stata riconosciuta dal più ampio arco di forze parlamentari da me consultate all'inizio dell'anno", conclude il Quirinale nella nota.

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