Agcom e Privacy, eletti i nuovi membri. Ma è polemica

Politica

Camera e Senato hanno scelto per l’Autorità delle comunicazioni Decina, Martusciello, Preto e Posteraro; per la privacy Clerici, Soro, Iannini e Califano. Lauricella alla giustizia amministrativa. Idv: “Spartizione”. Vendola al Pd: “Pagina nera”

Senato e Camera dei deputati hanno eletto i componenti dell'Autorità di garanzia delle comunicazioni, dell'Autorità di garanzia sulla privacy e del Consiglio superiore della giustizia. Rispetto alle indicazioni emerse alla vigilia dai vari gruppi politici non ci sono state sorprese nelle votazioni.
All'Agcom la Camera ha eletto Maurizio Decina (con 163 voti) e Antonio Martusciello (148) che erano stati indicati rispettivamente da Pd e Pdl; il Senato ha eletto invece Antonio Preto (94 voti) e Francesco Posteraro (91 voti).
Per la privacy, Palazzo Madama ha eletto Augusta Iannini, con 107 voti, e Licia Califano, con 97. Montecitorio ha scelto invece Giovanna Bianchi Clerici e Antonello Soro. La Clerici, consigliere d'amministrazione Rai uscente e candidata dalla Lega e Pdl, ha ottenuto 179 voti, mentre l'ex capogruppo del Pd alla Camera 167 Per queste due Authority si attendono ora le elezioni dei quattro membri (due più due) di competenza del Senato. Il componente del Consiglio superiore della Giustizia amministrativa eletto è Giuseppe Lauricella che ha ottenuto 322 voti.

Un’elezione segnata dalle polemiche: denunciando atteggiamenti spartitori e partitocratici, Idv e Radicali hanno deciso di non partecipare al voto. Spiega Di Pietro: "L'Agcom è un organo di garanzia e dovrebbe rimanere terzo rispetto al ruolo della politica. Vogliamo essere coerenti con noi stessi e manifestare il nostro dissenso nel modo più netto possibile, uscendo fuori dall'Aula parlamentare al momento del voto". Gli fa eco Nichi Vendola, che accusa il Pd e minaccia: "E' una pagina nera che per me può pesare moltissimo sulla scena politica italiana” E sono molti i parlamentari di centrosinistra ad essersi schierati contro quella che doveva essere la rivoluzione della trasparenza sulle nomine delle Authority, ma che si è trasformata invece – a loro avviso - in una lottizzazione mascherata. Tra questi anche Arturo Parisi, Beppe Giulietti, Pancho Pardi e Marco Beltrandi. Pronto anche un ricorso al Tar che sarà presentato dai promotori della campagna Open Media Coalition.

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