Palermo verso il ballottaggio. E Lombardo lascia la Regione

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In Sicilia si vota in 18 comuni, tra cui Agrigento e Trapani. Occhi rivolti al capoluogo, dove Ferrandelli sfida il favorito Orlando. Intanto il presidente della Regione annuncia: mi dimetto il 28 luglio, nuove elezioni a ottobre

Si avvicina l’ora del voto per i palermitani. Il 20 e 21 maggio il capoluogo siciliano sceglierà il suo nuovo sindaco. Lo farà tra i due candidati vincitori del primo turno elettorale: Leoluca Orlando, sostenuto dall’Idv, che ha raccolto il 47,4 per cento dei voti e Fabrizio Ferrandelli, appoggiato dal Pd, Sel e socialisti, arrivato secondo con il 17,3 per cento. La seconda tornata elettorale sembra avere un contorno di toni più pacati rispetto alla precedente. I due contendenti si sono stretti la mano dopo la battaglia del primo turno, lasciandosi alle spalle le polemiche pre-elettorali, come la querela, poi ritirata, di Ferrandelli nei confronti del candidato Idv per diffamazione. Ma in Sicilia si profila già una nuova campagna elettorale. Il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo ha annunciato che si dimetterà dall’incarico il 28 Luglio prossimo, 90 giorni prime delle prossime elezioni regionali che dovrebbero tenersi il 28 e 29 ottobre.

Sul fronte palermitano non si placano le polemiche interne nel centrosinistra, che hanno visto frenare la propria rappresentanza in consiglio comunale in favore dell’Idv. Grazie alla nuova legge elettorale, se Orlando fosse eletto, l’Idv otterrebbe 30 consiglieri su 50, contro i 3 del Pd e i 2 della lista Ferrandelli. Sel e Fds-Verdi sono già fuori non avendo superato lo sbarramento del 5 per cento.

Ma oltre a Palermo saranno importanti anche i risultati di Trapani e Agrigento. A Trapani il favorito è Giuseppe Maurici appoggiato da 7 liste (Grande Sud, Fli, Mpa, Mps, Udc e 2 civiche), che sarà sfidato dal candidato del Pd Vito Damiano. Ad Agrigento si confronteranno l'uscente Marco Zambuto (Udc più una lista civica) che al primo turno ha ottenuto il 39,71%, e Salvatore Pennica (22,1%), sostenuto da Pdl, Grande Sud, Cantiere popolare, lista civica e in questa tornata anche da Fli e Mpa.


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