Palermo, dati confermati. Orlando: non temo il ballottaggio

Politica

Smentita l'indiscrezione secondo cui gli uffici elettorali avrebbero commesso un errore di calcolo. Intanto l'ex sindaco siciliano replica a Ferrandelli (Pd), che lo ha definito "non degno di commemorare Falcone". Tutto ancora bloccato invece a Catanzaro

Tutto confermato: Leoluca Orlando andrà al ballottaggio alle comunali di Palermo con il 47,34% dei voti e sfiderà Fabrizio Ferrandelli, fermo a poco più del 17%.
Smentita dunque la notizia, riportata dal blog dipalermo.it, che gli uffici elettorali avrebbero commesso un errore d'interpretazione della legge per il calcolo dei voti.
Niente sindaco invece a Catanzaro, dove il conteggio dei voti di tre sezioni è passato all'ufficio elettorale centrale che sta verificando se il candidato del centrodestra Sergio Abramo ha superato, come nella notte delle elezioni sembrava, il 50%. Polemiche a non finire, ovviamente, scambi di accuse, interventi di deputati nell'aula di Montecitorio, richieste di interventi al Viminale, dossier in preparazione, la Procura della Repubblica che interviene su presunti casi di voti di scambio.

Ferrandelli: "Orlando non è degno di partecipare alla commemorazione di Falcone" - Situazione decisamente più tranquilla a Palermo. Subito dopo la diffusione dell'indiscrezione, Orlando si era detto tranquillo: "Il ballottaggio e l'eventuale riconteggio non mi impensieriscono. Penso ai problemi della città. E poi, io ho preso 103 mila voti, l'altro 30 mila. Se io passo dal 47 al 33 per cento,lo stesso vale per gli altri, che diminuiscono le loro percentuali".
Durante la conferenza Orlando ha poi definito come "una polemica sterile di chi non ha argomenti" le frasi di Ferrandelli che aveva poco prima ricordato il confronto tra lo stesso Orlando e il giudice Giovanni Falcone prima che il magistrato venisse ucciso.
In quella circostanza Orlando aveva accusato Falcone di "tenere nei cassetti delle carte". E oggi Ferrandelli ha commentato: "Non è degno di partecipare alla commemorazione di Giovanni Falcone".
"Mi permetto di fare riferimento alle cose che ho pubblicato e alla spiegazione che ho già dato tante volte -ha spiegato il candidato Idv - confermo che il compito di un politico è quello di denunciare le irregolarità e comportamenti eticamente riprovevoli della politica. Il compito di un magistrato è quello di trovare le prove. Io mi rifiuto di consigliare a un'inchiesta giudiziaria la valutazione sulla classe politica. Non mi stancherò mai di rispettare i magistrati che stanno processando il presidente Lombardo e anche se dovesse essere assolto sarebbe eticamente criticabile". E ha aggiunto: "E' compito della politica denunciare i rapporti tra mafia e Stato. E poi vorrei ricordare che un anno dopo la morte del giudice Falcone il giudice Caponnetto si candidò con me nella Rete".

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