Lombardia, Boni a SkyTG24: “Mi dimetto, scelta non facile”

Politica
Davide Boni (a sinistra) insieme al governatore della Lombardia, Roberto Formigoni

L'esponente leghista, indagato per corruzione, lascia la carica di presidente del Consiglio regionale. "Seguo l'esempio di Bossi in totale autonomia". Poi aggiunge: "Non mi devo vergognare di nulla". Maroni: "E' il nuovo corso della Lega"

Il presidente del Consiglio regionale lombardo, Davide Boni, si è dimesso. "Non è stata una scelta facile", ha detto a SkyTG24. Il leghista, indagato per corruzione, lascia per sua spontanea volontà dopo che il partito, durante la riunione nella sede di via Bellerio di lunedì 16 aprile, gli aveva lasciato carta bianca.
"In funzione di quanto ha fatto il mio Segretario federale, Umberto Bossi, che ha fatto un passo indietro per agevolare una serena condizione politica per il movimento, faccio anch'io un passo indietro, precisando che nessuno me l'ha mai chiesto, in totale autonomia", ha scritto Davide Boni in una nota diffusa poco prima dell'intervista a SkyTG24.
Il presidente del Consiglio regionale ufficializzerà le sue dimissioni in una conferenza stampa al Pirellone nel pomeriggio. Boni è indagato per corruzione insieme a Dario Ghezzi (capo della sua segreteria) nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti a Cassano d’Adda.

Boni a SkyTg24: "E' la dimostrazione che la Lega non è come gli altri" - “Ieri ho incontrato gli uomini del triumvirato e mi è stata espressa la massima fiducia - ha aggiunto Boni a SkyTG24 -, ma in questo momento particolare credo che sia importante per me seguire quello che ha fatto il segretario federale. Questa è la dimostrazione che la Lega non è uguale agli altri, le mie dimissioni lo dimostrano. Io sono estraneo ai fatti a me contestati. La magistratura ha i suoi tempi, purtroppo però i tempi della giustizia non sono come i tempi mediatici".

Maroni: "Il nuovo corso del Carroccio" - "E’ un gesto apprezzabile che sottolinea il nuovo corso della Lega", ha commentato Roberto Maroni, uno dei tre triumviri che guidano la Lega dopo le dimissioni di Bossi. Intervenendo all'emittente locale bergamasca Radio Pianeta, l’ex ministro dell’Interno ha aggiunto: "Voglio che in regione Lombardia si affermi il nostro nuovo principio: largo ai giovani. Ne abbiamo tanti, ne sceglieremo uno che vada a presiedere il consiglio regionale".

Prima di Boni, le dimissioni della Rizzi e del Trota - La decisione di Boni arriva all’indomani delle dimissioni di un altro esponente del Carroccio alla regione Lombardia, l’assessore allo Sport Monica Rizzi, che ha lasciato l’incarico in seguito alla richiesta del suo partito e dopo le dimissioni da consigliere del figlio di Bossi, Renzo, in seguito allo scandalo che ha travolto la Lega. "Nonostante siano chiuse le inchieste che mi vedevano coinvolta e addirittura vi è stata la remissione della denuncia per dossieraggio nei miei confronti – aveva spiegato la Rizzi in una nota - alla richiesta del mio partito di fare un passo indietro rispondo obbedisco, come ho fatto nel 2010 per candidare Renzo Bossi e in tutti questi 24 anni di Lega Nord”.

Rimpasto in giunta - Ma oltre a Monica Rizzi, assessore leghista allo sport, considerata la "madrina politica" di Renzo Bossi e sui cui pende un'indagine della procura di Brescia, nei giorni scorsi ha lasciato anche Stefano Maullu assessore al Commercio e Turismo. Al loro posto sono arrivati rispettivamente  Luciana Ruffinelli (consigliere leghista) e Margherita Peroni (Pdl). Le dimissioni della Rizzi erano state chieste dal suo stesso partito, dopo il passo indietro del figlio del Senatùr. Quelle di Maullu si sono invece rese necessarie per anticipare l'udienza presso il Consiglio di Stato sul mancato rispetto delle quote rosa nella composizione della giunta.

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