Riforma del lavoro, Monti: "Chiudere entro marzo"

Politica
Mario Monti all'Aquila

Il premier punta a chiudere le trattative con i sindacati la settimana prossima. Le parti sociali frenano: per Camusso l'accordo è lontano. Marcegaglia: "No a compromessi al ribasso". Alfano a Fornero: "Forza Elsa, abbi coraggio"

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(in fondo all'articolo tutti i video sulla riforma del lavoro)


Il premier Mario Monti punta a chiudere "le trattative sul mercato del lavoro e sugli ammortizzatori sociali entro la settimana prossima". E annuncia: "Il ministro Fornero ha pronto un testo incisivo, che modifica immediatamente l'articolo 18 per i nuovi assunti. Su questa norma si gioca il futuro del Paese". Ma i sindacati si mostrano scettici sulla possibilità di trovare un'intesa a breve. "Impossibilie chiudere martedì" ha dichiarato la leader di Cgil Susanna Camusso. (GUARDA IL VIDEO)
L'auspicio del premier a chiudere entro fine mese arriva in nuova giornata di trattative intense tra esecutivo e parti sociali, nell’ambito di colloqui informali a margine del convegno di Confindustria in corso a Milano. All'evento dal titolo "Cambia Italia" hanno preso parte tutti i protagonisti della trattativa: il presidente del Consiglio Monti e il ministro del Welfare Fornero, la leader degli industria Marcegaglia e i rappresentanti delle parti sociali.

Monti ai sindacati: "Dovete cedere qualcosa" -  Monti ha iniziato il suo discorso (guarda il video con l'intervento integrale) richiamando Confindustria e sindacati a riprendere, sulla riforma del mercato del lavoro, lo spirito di coesione che avevano assunto al momento della formazione del nuovo esecutivo. Rivolto ad Emma Marcegaglia e ai tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, presenti in sala, Monti ha ricordato "la prima riunione che ho avuto con loro prima di formare il Governo. Avevo chiesto che quello spirito di coesione che in quel momento di difficoltà li aveva uniti, restasse sensibile per il tempo necessario per accompagnarci verso una fase più tranquilla".
Poi ha insistito: "Se veramente teniamo al futuro e crediamo gli uni degli altri, allora bisogna cedere qualcosa rispetto al legittimo interesse di parte".

La polemica con Giavazzi - Il premier ha poi polemizzato con l'editorialista del Corriere della Sera, Francesco Giavazzi che sul quotidiano in edicola oggi 17 marzo parla delle liberalizzazioni come di una 'carta bruciata'. "Non accetto questa affermazione - ha detto Monti - l'affermazione di chi ha scritto 'bruciata la carta delle liberalizzazioni', perché non è bruciata. Avrò modo di rappresentare alla stampa il contenuto delle liberalizzazioni, capisco che qualche lettore possa essere stato deluso nel leggere giorno dopo giorno che taxi, farmacisti, notai e avvocati intervenivano sul governo. Ma come risulterà chiaro fra qualche giorno, il governo ha usato tutti gli elementi per ristabilire il quantum di liberalizzazioni".
Monti ha anche polemizzato col passo dell’'editoriale secondo cui il governo non ha mantenuto le promesse su lavoro e liberalizzazioni e il ministro Fornero dovrebbe abbandonare i colleghi dell’esecutivo. "Giavazzi scrive cose imprecise, piccole cose sbagliate - ha detto - è una frusta imprecisa che perde autorità. Temo che Elsa Fornero non possa abbandonarci al nostro destino perché martedì siederò al suo fianco per presiedere la riunione con le parti sociali".

Monti: "Partiti politici hanno fatto rinunce" - Il premier si è poi trasferito a L'Aquila per partecipare al forum 'Abruzzo verso il 2030: sulle ali dell'Aquila'. Qui è tornato sul tema della riforma del lavoro, invitando le parti sociali a guardare a "quel che  sta accadendo nel mondo politico, che ringrazio: ognuna delle forze  che sostiene il governo ha fatto delle rinunce". Monti ha poi ribadito che "il governo ha la ferma determinazione di concludere entro fine marzo". "Per definizione - ha proseguito - nelle trattative, per trovare una conclusione consensuale ciascuno deve rinunciare a qualcosa delle sue posizioni iniziali. Più si riesce a creare cio' che stiamo cercando di creare, un clima di fiducia reciproca e nel futuro, più ogni singola parte dovra' 'disarmare' rispetto alle posizioni iniziali".

Monti parla a L'Aquila:



Confindustria: "No a compromessi al ribasso"
- Sulla trattativa però, dalla leader degli industriali Emma Marcegaglia arrivano toni decisi. Se la riforma del Lavoro "sarà un compromesso al ribasso, meglio non farla, o quanto meno non avrà la firma di Confindustria", avverte. "Siamo pronti invece a firmare con entusiasmo se sarà una riforma vera, profonda".



Per i sindacati accordo più lontano
- Pessimismo da parte dei sindacati. "Sono preoccupato, c'è un gioco di opposti estremismi, la vicenda purtroppo ha qualche motivo d'arresto" ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, dopo il colloquio informale avuto in mattinata con la Fornero.
"Non scommetterei soldi sull'accordo, non ci sono allo stato attuale soluzioni condivise, il punto fondamentale è l'articolo 18" ha detto anche il leader della Uil, Luigi Angeletti. "Il ministro Fornero ha detto che bisogna modificare l'articolo 18 anche per quanto riguarda le questioni disciplinari e questo a noi non sta bene" ha aggiunto.



Sul tema dell'articolo 18 "tutte le soluzioni" sul tavolo del confronto con il governo appaiono "lontane da ogni possibile ipotesi di un accordo" ha affermato anche la leader della Cgil, Susanna Camusso. "Fondare tutto sul tema dell'articolo 18 significa far passare l'idea che l'unico problema sia quello di licenziare".



Alfano a Fornero: "Forza Elsa" - Intanto anche il leader del Pdl Alfano, ha parlato dal palco di Confindustria, rivolgendosi al ministro Fornero. "Forza Elsa, abbi coraggio" ha detto Alfano, aggiungendo: "Dico in pubblico quello che le dico in privato forza Elsa, abbi coraggio, più riforme fai, più riforme porterai avanti, più sostegno avrai da tutti. Questa è la riforma sulla quale saremo giudicati".



Casini ottimista - "Non possiamo dare per acquisito un accordo ancora difficile da raggiungere ma sono ottimista. L’accordo alla fine arriverà, ma non si può dare per scontato. Questo paese va salvato" ha detto invece a margine Casini.

Barroso: "Notevole riforma" - Un sollecito a raggiungere presto un accordo arriva anche dal presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso. "L'Italia ha avviato una notevole riforma del mercato del lavoro volta a ricostruire la crescita del Paese. Speriamo di vedere presto i contenuti della riforma".

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