Alfano dà forfait. E Monti rinvia il vertice

Politica

“Si vuole parlare di Rai e giustizia”: e il segretario del Pdl decide di non andare all’incontro con il premier, Bersani e Casini. Il leader Pd: “Atteggiamento incredibile". Il ministro Riccardi: "Che schifo", ma poi si scusa

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Giornata di forfait. Ad aprire la serie di appuntamenti annullati è Silvio Berlusconi che, atteso di prima mattina negli studi Rai di via Teulada per registrare la puntata odierna di Porta a Porta, decide a sorpresa e quasi all'ultimo momento di annullare la trasmissione e partire direttamente alla volta di Mosca per incontrare l'amico Vladimir Putin. Il secondo annullamento arriva all'ora di pranzo: questa volta è il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ad annunciare, ai microfoni del Tg5, che non parteciperà al vertice convocato per le 19,30 del 7 marzo con Mario Monti e gli altri due leader di partito, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini. Una decisione che ha portato il presidente del Consiglio a far saltare l’incontro. Appresa la notizia, viene spiegato da fonti di governo, del forfait di Alfano, il premier ha scelto di rinviare il vertice alla prossima settimana. Ma, ha assicurato, il rinvio non ha alcuna conseguenza sul governo. "Sono problemi tra loro che non hanno alcun impatto sull'appoggio all'esecutivo delle varie forze politiche" ha detto.

Berlusconi non va a Porta a Porta "vittima della par condicio" - A spiegare i motivi della mancata partecipazione di Berlusconi alla trasmissione di Bruno Vespa è lo stesso conduttore, in una lunga nota: "Silvio Berlusconi è rimasto vittima della par condicio". Il giornalista ricorda che "l'ex presidente del Consiglio mi ha spiegato che, dopo le polemiche dei giorni scorsi sul ruolo di Alfano, una sua presenza in trasmissione e negli spot che l'annunciavano in parallelo con il segretario del Pd avrebbe creato sgradevoli equivoci sulla leadership operativa del Pdl". Pronto il commento di Bersani su Twitter: "Vespa si tolga dall'imbarazzo, inviti sia Berlusconi che Angelino Alfano. Il 21 dovrei essere ospite di Porta a Porta: cedo il mio posto".

Alfano dà forfait a Monti - Terminata la 'querelle' su Porta a Porta, catalizza l'attenzione l'annuncio fatto da Alfano al Tg5: "Non parteciperò al vertice con Monti questa sera". Il motivo è subito spiegato: "Non ci andrò perché mi pare di capire si voglia parlare di Rai e giustizia". E aggiunge: "Se lì mi devo incontrare per soddisfare sete di poltrone Rai o per far avvicinare Bersani con Vendola e Di Pietro sui temi della giustizia, sarebbe solo un teatrino della politica a cui mi sottraggo". "Abbiamo dato la fiducia a Monti affinché intervenga su questioni economiche e non su Rai e giustizia. E la fiducia continuerà ad averla se si occuperà di questo" ha aggiunto al termine del vertice del Pdl convocato da Angelino Alfano, il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto.

Bersani: "Da Alfano decisione inopinata e inaspettata" - Bersani ha definito "incredibile" l'atteggiamento di Alfano per poi aggiungere, ospite di Rapporto Carelli, su SkyTG24: "Ho sentito dire che ci sarebbe un problema tra i partiti. Non c'è nessun problema tra i partiti. Noi siamo pronti a discutere di tutto. Il Pdl no". La decisione di Alfano di disertare il vertice, ha aggiunto: è stata "inopinata e  inaspettata. Non è affatto vero che Monti ci abbia invitato per  parlare di Rai e giustizia". "Ci ha telefonato per dirci se facevamo  insieme il punto della situazione - prosegue Bersani - il problema di Alfano è che non  si sarebbe parlato solo di Rai e giustizia ma anche di Rai e  giustizia. E se è così, questo è un punto molto ma molto delicato".  La Rai va cambiata, ma non è su questo che salterà il governo".

La gaffe di Andrea Riccardi - In serata, a tenere alta la tensione, arriva una frase pronunciata dal ministro Andrea Riccardi, mentre parlava con la collega Paola Severino e sentita da alcuni giornalisti. Quelli del Pdl "vogliono solo strumentalizzare: e la cosa che più mi fa schifo del fare politica", "ma quei tempi li' sono finiti" i commenti sentiti, e subito rilanciati dalle agenzie di stampa. Il ministro si è scusato, ma non sono mancate le reazioni stizzite da parte del Pdl. "Se al Ministro Riccardi facciamo schifo può benissimo prendere definitivamente le distanze da noi dimettendosi" ha replicato il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.

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