Riforma del lavoro: nuovo round tra governo e parti sociali

Politica

Incontro al ministero di via Veneto. Ma per la leader della Cgil Susanna Camusso: "L'intesa non è vicina". Tra i motivi di scontro l'abolizione della Cigs che, dice Bonanni a SkyTG24, "è come buttare un cerino su un bidone di benzina". VIDEO

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Nuovo round oggi 20 febbraio tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro, al ministero di via Veneto. La strada del vertice però non sembra in discesa.

Il nodo della Cgis
-  La preoccupazione del mondo sindacale, espressa già nei giorni scorsi, si registra in particolare sull'ipotesi di abolizione della cassa integrazione straordinaria e dell'arrivo del sussidio di disoccupazione. E' stato il viceministro al Lavoro, Michel Martone, a ribadire a Sky Tg24 che questa, per il governo, è la strada giusta: il viceministro ha infatti auspicato un "migliore utilizzo delle risorse. La cassa integrazione durante la crisi - ha detto - è stato uno strumento importante, ma ha un limite: non ha protetto tutti e ha mantenuto in vita aziende non in grado di stare sul  mercato".

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Il botta e risposta Martone-Camusso - E se Martone si è augurato che la "Camusso non si alzi dal tavolo" perché "i temi sono tantissimi e devono essere risolti con il consenso delle parti sociali", la stessa leader della Cgil ha tenuto a precisare che la conclusione positiva non è affatto vicina: "E' necessario che il Paese abbia un intervento sul mercato del lavoro e credo sia necessario farlo con il contributo delle parti sociali", ha convenuto l'esponente sindacale parlando a 'Che tempo che fa', tuttavia, ha aggiunto, "dire che siamo vicini è un po' presto". E uno dei motivi è proprio la distanza sulla Cigs, che non può essere eliminata perché "l'universalità è una cosa giusta, ma non sostituisce la cassa integrazione che consente la reindustrializzazione".

Sull'ipotesi poi di lasciare il tavolo, Susanna Camusso in mattinata ha replicato: "Non ho la minima idea di perché Martone abbia fatto questa affermazione. Siamo seduti a quel tavolo, stiamo discutendo e continueremo a farlo. Se il Governo ha intenzione di disfare il mercato del lavoro, non mettere risorse e di togliere la protezione contro i licenziamenti discriminatori,il tema non è alzarsi o no dal tavolo, ma che è difficile fare l'accordo".

Anche Bonanni difende la Cigs
- Anche il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, che pure si è detto nel complesso incoraggiato dall'intervista rilasciata da Martone, sulla Cigs la pensa come Susanna Camusso: "Parlare di rimuovere i sostegni significa buttare un cerino in un bidone di benzina", ha ribadito a SkyTG24, lanciando l'allarme anche sulla cassa in deroga ("Non vorrei ci fosse l'intenzione di rimuoverla per risparmiare", ha osservato) e avvertendo il governo che è  possibile l'incontro, ma "a mezza strada".

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