Severino: "Sì al reato di corruzione tra privati"

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Il ministro della Giustizia: "Non so se sarà introdotto con un maxiemendamento al decreto anti-corruzione, ma a me interessa il risultato di adeguare le pene". E sulla modifica del falso in bilancio e della legge sulla prescrizione dice: "Vedremo"

Il governo sta lavorando alla possibilità di introdurre nel codice penale il reato di corruzione tra privati. A confermarlo, il ministro della Giustizia Paola Severino, ospite di 'In mezz'ora'.
Severino spiega: "Non so se sarà introdotto con un maxiemendamento al decreto anti-corruzione, ma a me interessa il risultato di adeguare le pene. L'inserimento del reato di corruzione tra privati è uno dei temi dei quali si discute - sottolinea Severino - i privati che intascano tangenti è un fenomeno da combattere con severità, va colpito e sottoposto a pene adeguate. Finora - ha concluso - abbiamo sempre pensato alla corruzione come fatto tipico della Pubblica amministrazione".
Il ministro ha poi commentato anche il caso internazionale con l'India, con i due militari italiani sottoposti a stato di fermo e accusati di omicidio. "E' una situazione non tranquillizzante. Abbiamo trattato tutta la notte e abbiamo in India delle persone inviate dai ministeri degli Esteri, Giustizia e Difesa. Abbiamo comunque un'idea molto precisa: il fatto è avvenuto in acque internazionali, su una nave che batte bandiera italiana, quindi la giurisdizione è italiana".

"Il falso in bilancio? Vedremo" - Il Guardasigilli ha parlato poi anche della disciplina del falso in bilancio. "La dovremo prendere sicuramente in considerazione, poiché è tra gli emendamenti presentati dall'Idv" al provvedimento anti-corruzione.
"Prenderemo una posizione - ha aggiunto - perché il governo dovrà esprimere un suo parere e le soluzioni sono tante ma dovranno essere equilibrate, perché un totale ritorno al passato darebbe sicuramente qualche problema".

"La legge Cirielli si può rivedere" - Severino ha poi spiegato che non deve essere un tabù la possibilità di intervenire sui tempi della prescrizione rivedendo la legge Cirielli. 
Ad esempio, per il Guardasigilli "la proposta del vicepresidente del Csm Vietti, sull'interruzione della prescrizione all'inizio del processo, è una parte della soluzione, l'altra è garantire il diritto del cittadino di essere dichiarato innocente, se è innocente, in tempi ragionevoli". Dunque, conclude Severino, "diamo tempi certi entro i quali il processo va celebrato oltre che intervenire sulla prescrizione".

"Mai avuto percezione delle toghe rosse" - Infine, una battuta sulle toghe rosse. "Da avvocato, nella mia attività, ho sempre e solo visto la contrapposizione tra accusa e difesa. Di questo fenomeno delle 'toghe rosse' dal punto di vista strettamente giudiziario non ho mai avuto percezione. Se poi a monte qualcosa è ispirato politicamente è un altro discorso".

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