Bossi: "Berlusconi sta con i comunisti, l'asse non c'è più"

Politica
Berlusconi con Bossi: un rapporto lungo ma non privo di attriti e incomprensioni

Il leader della Lega sembra chiudere definitivamente le porte a una nuova alleanza con il Pdl: "Adesso ognuno sta a casa sua. L’incontro con il Cavaliere? Non sono tempi questi per fare incontri. Sono tempi per aspettare". GUARDA IL VIDEO

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"L'asse Bossi-Berlusconi non c'è più. Adesso ognuno sta a casa sua e Berlusconi con i comunisti". A  sostenerlo è il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, conversando con i giornalisti a margine di un convegno sulla sanità che si è svolto a Milano lunedì 12 dicembre. Quanto al fantomatico incontro che secondo alcuni doveva tenersi nei giorni scorsi tra lo stesso Bossi e l'ex premier Silvio Berlusconi "è stato sospeso - ha spiegato Bossi - perché non sono tempi questi per fare incontri. Sono tempi per aspettare". Alla domanda poi con chi sta in questo momento l'ex ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, il leader ha risposto che "per il  momento sta in carrozzella perché si è rotto una gamba". In ogni caso il suo possibile ingresso nella Lega "dipenderà da noi", ha spiegato Bossi aggiungendo di ritenerlo "un uomo valido".

Un governo di banchieri - "Questo governo va a picco. Come  fa a stare in piedi? - prosegue il Senatur - Il governo è stato messo in piedi dal Presidente della Repubblica -aggiunge- e se ne piglierà le responsabilità. Prima tra tutte quella di aver sciolto un governo legittimamente eletto e aver messo lì un commissario di origine europea e bancaria.  Questo è un governo di banchieri".

La moneta della Padania - Del fondo Ue salva-stati, secondo Umberto Bossi, "non se ne farà niente, perché nessuno vuole metterci i soldi". "Finito l'euro - ha aggiunto quindi – la Padania si farà la sua moneta, mica deve tornare indietro alla lira per continuare a mantenere tutti questi furfanti...".

Tagliare sì, ma senza esagerare
- Il leader della Lega Nord è d'accordo sul taglio dei costi dei parlamentari "ma entro certi limiti. Tagliare i costi della politica va bene, ma bisogna fare le cose serie, non le baraccate".

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