Ultima notte di trattative per chiudere il cerchio. In mattinata il professore sale al Quirinale. Tramontata l'ipotesi Giuliano Amato e Gianni Letta si andrebbe verso un esecutivo tecnico. CONFERENZA STAMPA INTEGRALE: IL VIDEO
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Reazioni e approfondimenti: Bersani: "Governo tecnico per sostenere Monti" - Alfano ottimista sul governo Monti - Parti sociali: "Lista ministri pronta" - Il Terzo Polo: "Sostegno a Monti" - Di Pietro: "Non ci mettiamo di traverso"
Quarantotto ore. Tanto è servito a Mario Monti, presidente del Consiglio incaricato, per chiudere il cerchio e incassare il via libera di forze politiche e parti sociali per la formazione del nuovo esecutivo. Dopo un'ultima lunga ed estenuante notte di trattatative, il senatore a vita salirà al Colle alle 11 di oggi, mercoledì 16 novembre, per sciogliere la riserva e annunciare la lista dei ministri. Probabilmente 12, secondo quanto prevede la legge Bassanini. Una squadra esclusivamente tecnica, stando alle indiscrezioni circolate in serata. Voci date per certe, su Twitter, dal direttore di Repubblica Ezio Mauro. E che vedrebbero definitivamente tramontare anche la presenza di Giuliano Amato e Gianni Letta, nei confronti del quale pesa il "veto" del Pd. I due "sembrano fuori dal governo", commenta su Twitter il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, che aggiunge: "sarà una notte di ritocchi e di veti incrociati, come quelli sul Welfare". A permettere, forse, la quadratura del cerchio, l'ingresso nella squadra di governo di due outsider come Corrado Passera allo sviluppo e Paola Severino alla Giustizia. Lui, banchiere, viene considerato in area centrosinistra, mentre lei, avvocato penalista, avrebbe il gradimento del Pdl.
La rassegna stampa di mercoledì 17 novembre
"Sono soddisfatto del lavoro intenso fatto finora, sono convinto della solidità delle istituzioni", ha detto Monti durante un incontro con i giornalisti a fine giornata (guarda nel video in alto il discorso integrale). Ma la giornata di martedì 15 era iniziata in salita. Con i paletti sul programma fissati dal Pdl (no a leggi che stravolgano il programma del governo Berlusconi, ha scandito il segretario Alfano). E con i mercati che hanno visto lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi risalire a quota 540.
Chi non sembra credere alle possibilità che Monti possa invertire il ciclo, è la Lega che con Maroni ha annunciato la rottura con il Pdl (IL VIDEO). Seri dubbi per la verità sono avanzati anche da Nichi Vendola e Antonio Di Pietro, che però con l'Idv è orientato per una fiducia a tempo in considerazione della serietà della crisi. Il Carroccio invece vede nell'esecutivo tecnico non solo un'occasione per riscattare le sue ultime sconfitte ricostruendo l'identità del partito di lotta e di governo, ma anche un modo per tornare alle radici della filosofia euroscettica e di prendere le distanze una volta per tutte dai tecnocrati di Bruxelles.
Quarantotto ore, dunque. Consultazioni rapidissime dettate dall'emergenza. Che però non hanno impedito al presidente del Consiglio incaricato di incontrare per la prima volta i rappresentanti del Forum nazionale dei giovani e la Consigliera nazionale delle pari opportunità. "Ho voluto raccogliere il loro parere", ha detto Monti, "per l'importanza che attribuisco alla loro opinione e alle tematiche di cui si occupano".
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