Nella stima di Confcommercio non vengono considerati gli oneri della presidenza del Consiglio né di giunte regionali ed enti locali. "Con la riduzione di un terzo dei parlamentari si potrebbe abbassare l'Irpef di quasi un punto". I DATI
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350 euro l'anno: a tanto, secondo Confcommercio imprese per l'Italia, ammonta la spesa che ogni famiglia deve mediatamente sobbarcarsi per far fornte ai costi della politica.
"9 miliardi di euro l'anno, corrispondenti circa 150 euro a testa".
Nel suo studio, l'associazione di categoria sottolinea come riducendo di poco più di un terzo il numero dei parlamentari si avrebbe un risparmio di spesa di oltre 3,3 miliardi all'anno. "Cifra sufficiente - osserva l'organizzazione - ad attuare una riduzione permanente di circa 8 decimi di punto della prima aliquota Irpef a beneficio di oltre 30 milioni di contribuenti o, in alternativa, a ottenere permanentemente una somma di 2.900 euro all'anno da destinare a tutte le famiglie in condizioni di povertà assoluta".
Nella definizione del perimetro dei costi adottato nello studio non vengono considerati i costi della presidenza del Consiglio dei ministri né degli organi costituzionali diversi da quelli direttamente elettivi, né delle giunte di regioni ed enti locali. Inoltre, nom vengono inserite nei costi della politica, la spesa delle pubbliche amministrazioni per trattamenti di quiescenza.
Nel complesso i costi monetari misurabili della rappresentanza politica (si suddividono in costi diretti di rappresentanza, costi di funzionamento, comprendenti sia le remunerazioni per personale dipendente e per le collaborazioni, sia gli acquisti di beni e servizi intermedi della pubblica amministrazione) calcolati per l'anno 2009, superano i 9,1 miliardi di euro e quindi, considerando i quasi 25 milioni di famiglie e gli oltre 60 milioni di abitanti, i costi della rappresentanza politica valgono circa 367 euro per nucleo familiare, pari a 152 euro a testa.
I dati arrivano a pochi giorni dalla polemica sull'acquisto nel 2009-2010, da parte del ministero della Difesa, di 19 Maserati. Una sola di queste auto, scrive Gian Antonio Stella il 29 ottobre in prima pagina sul Corriere della Sera, "costa nella versione base 22.361 euro più dell'intero stanziamento 2011 dato all'Accademia della Crusca".
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