L'ostruzionismo delle opposizioni spinge la maggioranza ad abbandonare l'esame del ddl. Il presidente Berselli chiede che il testo passi direttamente all'esame dell'assemblea. I capigruppo di Pd, Idv e Udc invitano la Lega a boicottare la norma
"Ho accantonato tutto". Il processo breve non si farà, almeno per ora. Il Presidente della Commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli, lo aveva annunciato e mercoledì 19 ottobre ha concretizzato la sua decisione. "Ho spiegato che non intendo bloccare i lavori della Commissione" per via dell'ostruzionismo messo in atto da giorni dall'opposizione. "In tutt'oggi - prosegue Berselli – abbiamo approvato un solo emendamento".
Berselli e anche gli altri componenti del Pdl in commissione spingono affinché il ddl venga portato all'attenzione dell'assemblea senza che sia stato dato il mandato al relatore. E' già successo con altri provvedimenti 'caldi', incalza Berselli, "non vedo perché non si dovrebbe fare così anche con questo".
Ma la conferenza dei capigruppo di martedì non ha messo la prescrizione breve all'ordine del giorno. Il calendario di novembre dei lavori d'Aula si spiega nel Pdl, verrà deciso dalla prossima riunione dei presidenti dei gruppi parlamentari. E questa verrà convocata, secondo quanto si apprende, tra martedì e mercoledì della prossima settimana.
Nell'attesa, le opposizioni cantano vittoria e invitano la Lega a 'sabotare' il testo. "Nel caso la maggioranza, poi, dovesse insistere - avverte il capogruppo Pd in commissione Giustizia Silvia Della Monica - noi proseguiremo a far valere le ragioni per il ritiro del provvedimento e per l'approvazione di misure che invece accelerino i processi". In una nota congiunta, tutti i capigruppo dell'opposizione in commissione (Della Monica per il Pd, Luigi Li Gotti per l'Idv e Achille Serra per l'Udc) invitano i senatori del Carroccio "tanto sensibili alla sicurezza e alla giustizia diffusa" ad associarsi alla loro protesta contribuendo così "all'abbandono di questo sciagurato disegno di legge".
Ma è molto probabile, invece, che la maggioranza approvi il provvedimento in Aula i primi di novembre e che questo diventi subito legge. Si è previsto, infatti, che ddl che non contengono previsioni di spesa aggiuntive possano essere esaminati anche durante la sessione di bilancio.
Berselli e anche gli altri componenti del Pdl in commissione spingono affinché il ddl venga portato all'attenzione dell'assemblea senza che sia stato dato il mandato al relatore. E' già successo con altri provvedimenti 'caldi', incalza Berselli, "non vedo perché non si dovrebbe fare così anche con questo".
Ma la conferenza dei capigruppo di martedì non ha messo la prescrizione breve all'ordine del giorno. Il calendario di novembre dei lavori d'Aula si spiega nel Pdl, verrà deciso dalla prossima riunione dei presidenti dei gruppi parlamentari. E questa verrà convocata, secondo quanto si apprende, tra martedì e mercoledì della prossima settimana.
Nell'attesa, le opposizioni cantano vittoria e invitano la Lega a 'sabotare' il testo. "Nel caso la maggioranza, poi, dovesse insistere - avverte il capogruppo Pd in commissione Giustizia Silvia Della Monica - noi proseguiremo a far valere le ragioni per il ritiro del provvedimento e per l'approvazione di misure che invece accelerino i processi". In una nota congiunta, tutti i capigruppo dell'opposizione in commissione (Della Monica per il Pd, Luigi Li Gotti per l'Idv e Achille Serra per l'Udc) invitano i senatori del Carroccio "tanto sensibili alla sicurezza e alla giustizia diffusa" ad associarsi alla loro protesta contribuendo così "all'abbandono di questo sciagurato disegno di legge".
Ma è molto probabile, invece, che la maggioranza approvi il provvedimento in Aula i primi di novembre e che questo diventi subito legge. Si è previsto, infatti, che ddl che non contengono previsioni di spesa aggiuntive possano essere esaminati anche durante la sessione di bilancio.