Penati: "Non mi nasconderò dietro la prescrizione"

Politica

L'ex capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani, coinvolto nell'inchiesta su un presunto giro di tangenti, lo ha assicurato in una lettera alla direzione del Pd milanese. Ma non basta a placare le polemiche. Veltroni: "Vicenda gravissima"

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Filippo Penati non intende "nascondersi dietro la prescrizione" per l'inchiesta su un presunto giro di tangenti legate alla riqualificazione dell'area ex Falck di Sesto San Giovanni in cui è indagato. L'ex capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani lo ha assicurato in una lettera alla direzione del Pd milanese (leggi), chiedendo però che non ci siano pressioni.
Parole che arrivano all'indomani dell'appello dello stesso Bersani, che chiedeva all'ex presidente della provincia di Milano di rinunciare alla prescrizione e farsi processare.

Le polemiche, però, non si placano. Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha attaccato frontalmente Bersani e anche Walter Veltroni ha parlato di una "vicenda gravissima". "Quando una nave va a sbattere sugli scogli sarà pure colpa del nostromo ma la responsabilità oggettiva se la porta a casa il comandante della nave" ha detto l'ex magistrato di Mani Pulite aggiungendo che "c'è una questione morale che va affrontata".

Del caso di Penati, che si è già autosospeso da ogni carica nel partito, si occuperà la commissione di garanzia del Pd convocata per il 5 settembre. Secondo Veltroni "bisogna andare fino in fondo: rispettare la magistratura, applicare gli strumenti dello statuto e auspicare che Penati non si avvalga della prescrizione". Penati ha scritto per ribadire la sua innocenza, dire che non si è mai "arricchito con la politica" e negare che esista alcun "sistema Sesto", ma soprattutto per assicurare che intende "ristabilire la verità dei fatti".

"Se al termine delle indagini che sono tuttora in corso, tutto non verrà chiarito - ha promesso - non sarò certo io a nascondermi dietro la prescrizione". Ha però aggiunto che "è necessario attendere l'esito e la conclusione delle indagini per assumere le decisioni conseguenti". Quindi per ora la questione della rinuncia alla prescrizione è prematura.

L'ex presidente della Provincia ha però tenuto a ricordare che, nel 1999, quando da sindaco di Sesto San Giovanni fu indagato per abuso in atti d'ufficio per le bonifiche di un'altra porzione delle aree Falck, chiese il rito abbreviato e fu assolto senza cercare "espedienti processuali né benefici di leggi ad personam per trascinare il processo fino alla prescrizione". Un'osservazione che sembra una risposta alle critiche del centrodestra. Ma non solo.

"Chi mi conosce - ha aggiunto - sa che non sono il tipo che si accontenta di scorciatoie o espedienti. Nello stesso tempo, chiedo alla politica di essere garante anche nei miei confronti del diritto che ha ogni cittadino di poter svolgere una difesa efficace e di non subire, soprattutto nella fase iniziale dell'indagine, pressioni politiche o non politiche di alcun genere".

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