Tasse, tagli, sacrifici: è la "stangata" di Ferragosto

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I quotidiani raccontano la stretta del governo per far fronte alla crisi. Per Libero è "la manovra più sanguinosa di sempre", secondo il Giornale "paga sempre il ceto medio". Giudizio positivo dal Foglio: "Lacrime e buon sangue". RASSEGNA STAMPA

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"Stangata", "Lacrime e sangue", "Sacrifici". Sono queste le parole chiave scelte da tutti i principali quotidiani per raccontare la manovra da 45,5 miliardi aggiuntiva discussa dal governo nel Consiglio dei ministri di venerdì sera.

"Tasse e tagli, stangata da 45 miliardi" titola La Repubblica, “Varata la manovra dei sacrifici” è l’apertura del Corriere della Sera. “La ‘stretta’: tagli subito per 16 miliardi’ il titolo del Sole 24 ore; Fuochi di Ferragosto” l’apertura del Riformista che parla di “super-stangata”.
Sacche di sangue nella foto di prima pagina e il titolo "Sacrifici umani" sul Manifesto mentre l'Unità titola "Scure sul lavoro".

Critiche anche da giornali tradizionalmente vicini al governo come Libero, che titola “La stangata delle libertà” e definisce la manovra “la più sanguinosa di sempre".“Ecco chi paga” è il titolo del Giornale, che parla di “una brutta botta per il ceto medio”. Vittorio Feltri nel suo editoriale non risparmia critiche al governo: "Sarebbe stato meglio che tutti, ma proprio tutti, pagassero qualcosa, e invece paga, soltanto o prevalentemente il ceto medio”.  Approva invece la manovra Il Foglio di Giuliano Ferrara che parla di “Lacrime e buon sangue” e dice: "le misure sviluppiste ci sono".

Si concentra sul ceto medio anche Massimo Gramellini nel suo intervento sulla Stampa "Il lamento del Medio Alto": "Il governo della Libertà - scrive Gramellini - mi impone tasse svedesi per continuare a fornirmi servizi centrafricani".

Sui quotidiani anche retroscena sul rapporto, sempre più difficile, tra Tremonti e Berlusconi. "Silvio e Giulio, il grande freddo" è l'articolo a firma di Paola di Caro sul Corriere della Sera, che racconta come "non passa giorno senza che vi sia un litigio" tra i due. Anche Repubblica dedica un articolo al rapporto tra il premier e il ministro dell'Economia. "I rapporti sono tornati allo zero assoluto" scrive Francesco Bei, che parla di "resa dei conti a settembre".

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