Missioni all'estero: in 2mila torneranno a casa a fine anno

Politica
Afghanistan, militari italiani impegnati in missione
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Dal Cdm sì unanime al rifinanziamento. Il decreto taglia i costi del 15%. La Russa: "Il costo complessivo scende di circa 120 milioni di euro, passando dagli 811 del semestre scorso a 694". Napolitano: "La riduzione dei contingenti è solo un'ipotesi"

Riduzione dei costi per Libia e Libano, ma incremento per l'Afghanistan per garantire "maggiore sicurezza" ai nostri soldati. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, al termine del Cdm che ha approvato il dl per il rifinanziamento delle missioni italiane all'estero, annuncia così alcune delle misure adottate.
Dopo le tensioni con la Lega, che aveva chiesto di non esaminare il dl vista la sua contrarietà, il governo ha trovato l'accordo e il Cdm ha dunque approvato all'unanimità il provvedimento.

Taglio dei costi del 15% - Il governo ha tagliato di circa il 15% i costi delle missioni militari all'estero, con riduzioni che riguardano in particolare l'impegno in Libia. "Abbiamo ottenuto un risparmio di circa il 15% grazie a questo piano di riduzioni", ha detto in conferenza stampa La Russa, precisando che comunque "non abbiamo diminuito neanche di
una virgola la sicurezza dei nostri militari".

694 mln di euro - "Sotto lo stimolo degli amici della Semplificazione e di Calderoli - annuncia il ministro La Russa - e dopo il lavoro dello staff della Difesa e del Cdm annunciamo che, ferme restando tutte le missioni, il costo complessivo scende di circa 120 milioni di euro, passando dagli 811 del semestre scorso a 694".

Entro l'anno torneranno a casa oltre 2mila militari -Dei 9950 militari attualmente impegnati, 2078 uomini rientreranno a casa entro fine anno" ha annunciato il ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli. 

600 soldati in meno in Libia - E' stata la missione Nato in Libia a creare tensioni all'interno della maggioranza, con la Lega che chiedeva che, oltre a chiedere la fine dell'intervento italiano, si era opposta al fatto che il governo fosse ricorso a un aumento della pressione
fiscale per finanziarla. La manovra, entrata in vigore mercoledì 6 luglio, assegna infatti alle missioni all'estero altri 700 milioni di euro fino a dicembre.
"Abbiamo ridotto essenzialmente il costo relativo alla Libia: da 142 milioni che era il costo del primo semestre siamo passati a meno di 60 milioni per il secondo semestre" ha annunciato il ministro della Difesa. E ha aggiunto: "Abbiamo studiato un meccanismo che non rende necessaria la presenza della nave Garibaldi con i suoi tre aerei nella zona. Ciò comporta la riduzione di quasi mille uomini di equipaggio. L'impegno resta identico perché i tre aerei saranno sostituiti dagli aerei nelle basi con impiego di attività più flessibili, cioè anche missioni".

Napolitano: "No a ritiri unilaterali" - Sulle missioni all'estero è poi intervenuto anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha ribadito il suo 'No' a decisioni o ritiri unilaterali dell'Italia: "Toghether out or toghether in", sono state le parole del capo dello Stato. Napolitano ha anche frenato circa la riduzione dei contingenti italiani nelle missioni all'estero decisa dal Cdm: è "un'ipotesi", ha detto, perché diventi una decisione si deve "procedere di concerto" con gli alleati.

Ascolta le dichiarazioni di Napolitano


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