Pisapia e il web: "Trasformerò Milano in un hot spot"

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Una rete wi-fi gratuita per i cittadini: il candidato sindaco del centrosinistra anticipa in un’intervista a Sky.it che intende creare 500 punti di accesso nel giro di un anno. Ma quanto a Internet ci sono cose che non ha ancora capito… GUARDA IL VIDEO

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di Daniele Troilo

“Un investimento di 5 milioni di euro per portare il wi-fi gratis a Milano, 500 punti di accesso nel giro di un anno, progetti rivolti soprattutto agli elettori più giovani”. Giuliano Pisapia, candidato sindaco di Milano per il centrosinistra, anticipa in un’intervista a Sky.it i punti del suo programma “Wi-Fi per Milano” che saranno presentati nel corso di una conferenza stampa giovedì 21 aprile. Ma non solo: nel video qui in alto ci svela anche quali sono le cose su Internet che ancora non gli sono molto chiare…

A Milano si parla di Wi-fi da molti anni ma finora è stato fatto ben poco. Perché questa città è rimasta indietro rispetto ad altre realtà internazionali o nazionali (basti pensare a Roma e Venezia)?
"Le promesse sono state tante ma per ora gli impegni presi non sono stati mantenuti. I motivi? Non si è capita l’importanza di questo strumento che deve essere al servizio di chi vive, di chi studia, anche di chi vuol fare investimenti a Milano. E non si è fatto nulla nemmeno in considerazione dell’Expo del 2015 e dei turisti che arriveranno, per non parlare di quelli che già arrivano. Questo denota poca attenzione ai problemi reali della città".

Non vi sembra un po’ ambizioso annunciare di voler “far diventare Milano la città più avanzata d’Europa nell’offerta pubblica di servizi Internet per tutti i cittadini”?
"È un impegno che avevamo già preso durante le primarie. Lo faremo anche sulla base dell’esperienza del presidente della Provincia di Roma,  Nicola Zingaretti (presente alla conferenza di giovedì 21 aprile con Pisapia e Davide Corritore, curatore del progetto web per Milano, ndr), che ha già iniziato ed è a buon punto. Lo faremo poi cercando delle convenzioni anche con ristoranti, bar, locali, che avranno i loro interessi a collaborare al nostro progetto".

Quanti punti di accesso prevedete di installare per le vie della città?
"L’obiettivo è di creare 500 punti di accesso nel giro di un anno o al massimo di un biennio. E puntare a crearne 5000 entro la fine del mandato. Faremo riferimento soprattutto ai modelli americani, che poi sono arrivati anche in Europa. E ci ispiriamo al principio in base al quale la rete non è solo comunicazione ma anche crescita economica".

Da dove prenderete i fondi per realizzare un progetto simile?

"Prevediamo un investimento di 5 milioni di euro. È un conto scientifico basato sul costo delle singole antenne. In più c’è il costo che comprende l’acquisto di banda che sarà messa a disposizione. I fondi? Si tratta di un investimento comunque minimo per una città come Milano. Non ci saranno problemi".

Navigazione illimitata per i milanesi e i turisti?
"I cittadini potranno usare il servizio al massimo per un’ora e mezza al giorno, anche spezzettata nel corso della giornata. Basterà registrarsi e si potrà navigare gratuitamente".

Quali saranno i servizi veicolati con il wi-fi?
"Tutti quelli che oggi possiamo usare grazie a Internet. Sarà più facile gestire i rapporti con il Comune e pagare servizi comunali, come i parcheggi, i tram… Qualunque pagamento potrà passare da Internet. Ci sarà un sistema che permetterà anche di segnalare disservizi o una buca per strada. E la possibilità di conoscere in tempo reale tutti i servizi offerti nella zona che si sta attraversando". 

Anche il sindaco Letizia Moratti ripropone il tema del wi-fi nel suo programma elettorale. Quali sono, sulla carta, le differenze tra i vostri progetti?

"Sicuramente una differenza è suoi luoghi dove noi immaginiamo possano sorgere punti di accesso al wi-fi. La Moratti li mette in piazza Duomo, piazza San Babila, corso Vittorio Emanuele. Cioè in centro. Noi invece vogliamo permettere a tutta la città di vivere il wi-fi e paradossalmente potremmo cominciare dalla corona della città. E’ fuori dal centro che c’è più bisogno, anche per fare un’opera di alfabetizzazione. È anche una logica di democrazia dell’accesso.
Comunque stiamo studiando una mappa, certo, ci sono luoghi che non possono non essere connessi. Università, biblioteche.  L’altro giorno ero davanti al Politecnico, sul prato, e ho visto centinaia di studenti che erano lì che leggevano, dormivano, cazzeggiavano e ho pensato che se avessero avuto l’accesso a Internet…" 

Il Wi-fi è uno slogan per catturare il voto dei giovani?
"Oggi i giovani sono i più distanti dalla politica e molti, se non hanno incentivi su temi che li toccano da vicino, non andranno a votare. Per questo noi ci muoviamo pensando a loro".

È iniziata la guerra dei sondaggi. Alcuni dicono che sarà un testa a testa tra lei e la Moratti, i sondaggi di quest’ultima parlano invece di un distacco di 10 punti a suo favore. A chi dobbiamo credere?
"Se la Moratti, il Pdl e il suo capolista (il premier Berlusconi, ndr) credessero a quei sondaggi eviterebbero di fare quei proclami, quella rissa elettorale che stanno tentando di portare a Milano per trasformare il voto in un referendum per Berlusconi
Per quanto mi riguarda si continuerà a parlare dei temi della città, di come risolvere e dare una risposta ai problemi di chi vive e lavora a Milano. Non mi farò tirare nella rissa".

Berlusconi è venuto a Milano per sostenere la Moratti e certamente lo farà di nuovo prima del 15 maggio. Quanto conta per il candidato Pisapia l’abbraccio dei big del Pd  prima delle elezioni?
"La mia campagna elettorale continuerà a essere un confronto con i milanesi sui temi della città. Non ci sarà leader o militante che potrà essere decisivo. Determinante sarà la fiducia che avrò acquistato dai miei concittadini".

Un modo, forse, per rivendicare la propria autonomia e svincolarsi dall’abbraccio del partito di Bersani, che ad altri candidati non ha portato benissimo…

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