Elezioni e sondaggi, sfida Pd-Pdl. "Vinciamo noi". "No, noi"

Politica
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani e il leader del Pdl Silvio Berlusconi
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Chi ha ragione? Difficile dirlo, ma forse entrambi hanno buoni motivi per crederlo. Le ultime rilevazioni danno però il centrosinistra in vantaggio in una eventuale competizione con tre poli. Come sempre saranno alleanze e indecisi a fare la differenza

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Nonostante lo "stillicidio" e "l'aggressione" interna venuta dai parlamentari aderenti a Futuro e Libertà e la vicenda giudiziaria del presidente del Consiglio coinvolto nel caso Ruby, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, è convinto di una cosa: "Se si votasse domattina siamo lì per vincere". E non è escluso che possa avere ragione. Ma non ha nemmeno torto Massimo D’Alema (Pd), che poche ore fa dichiarava:  "I sondaggi dicono che se andiamo alle elezioni come centrosinistra con tre poli, noi vinciamo le elezioni. Se andiamo, come io propongo, con una larga coalizione democratica, le vinciamo largamente". E allora, chi ha (più) ragione?

Probabilmente tutti e due, nel senso che gli ultimi sondaggi realizzati dall’istituto Ipsos e analizzati dal quotidiano La Stampa sembrano rafforzare i principali partiti dei due poli, il Popolo della Libertà e il Partito Democratico. L’ultima rilevazione è di qualche giorno fa e sottolinea la crescita del partito di Silvio Berlusconi che sta tornando ai livelli di gradimento precedenti allo scoppio del caso Ruby (quando era al 29%). Dopo essere sceso al 26,5% adesso il Pdl è tornato al 28,1%. A farne le spese soprattutto Futuro e Libertà e, in minima parte, la Lega. Cosa succede invece a sinistra? Il partito guidato dal segretario Pier Luigi Bersani si conferma in crescita, seppur risicata ma costante. Il Pd, che ai primi di novembre godeva di una percentuale del 23,4%, è andato via via crescendo e, secondo le ultime rilevazioni, si attesterebbe ora al 26,1%. Bene anche Sinistra ecologia e libertà che, anche se in flessione di qualche punto, ormai è al 9% (solo pochi mesi fa era al 5,1%). Insomma, cosa può succedere allora se si andasse al voto? Tutto dipende dalle alleanze. Appurata quella certa tra il Pdl e la Lega, che insieme fanno il 40,6%, resta incerto lo scenario dell’opposizione. Se il Pd si alleasse con Sel di Vendola e l’Idv di Di Pietro, tutti insieme otterrebbero il 45,7%. Ma l’incognita resta sempre il Terzo Polo (Fini, Casini, Rutelli…), dato al momento al 12,5%.

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