Milano e gli affitti low-cost, Pisapia fa i conti con il web

Politica
Il candidato sindaco di Milano, Giuliano Pisapia
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Su Facebook, su Twitter e sul blog del candidato sindaco di centrosinistra sono spuntati centinaia di commenti sul caso dell’appartamento del Pio Albergo Trivulzio in cui vive la compagna. “Una brutta tegola”, dice qualcuno. Ma c’è anche chi lo difende

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“Spiace perché questa può essere una brutta tegola. Certo, avrei preferito meno ingenuità e una risposta immediata sull'origine dell'affitto”. È uno dei tanti commenti spuntati nelle ultime ore sulla bacheca di Facebook di Giuliano Pisapia, candidato sindaco di Milano per il centrosinistra. Molti non hanno preso bene la notizia che la sua compagna, la giornalista di Repubblica Cinzia Sasso, beneficiava di un affitto “low cost” in una delle case del Pio Albergo Trivulzio. Nelle liste, rese pubbliche pochi giorni fa, non c’era soltanto lei ma anche molti vip, esponenti del Pdl, ex onorevoli e imprenditori (guarda le foto). Tuttavia sul suo nome si è scatenata la bagarre, soprattutto in Rete.

La valanga di reazioni ha spinto Pisapia a fare retromarcia e ad ammettere, in due interviste rilasciate a Repubblica e al Corriere della Sera, di aver commesso una “leggerezza”. L'avvocato ha spiegato che "la leggerezza è stata quella di non parlare prima, pubblicamente, di un fatto oggettivo", ma ha anche aggiunto di non ritenere "giusto che si colpisca Cinzia per colpire me". Poco più tardi ha pubblicato anche un nuovo post su Facebook dal titolo inequivocabile: “Facciamo chiarezza”. E se qualcuno, tra i commenti, ha continuato a pungerlo (“A me a 22 anni nessuno ha offerto una casa a prezzo di favore, come mai?”) c’è anche chi ha apprezzato la sua retromarcia. “La stima che ho per Pisapia non è cambiata – ha scritto Silvia – come non è cambiato il giudizio sulla persona. Posso dire soltanto che mi dispiace che si sia trovato coinvolto in una situazione così imbarazzante proprio in un momento in cui si stava lavorando tutti con grande entusiasmo”. Augusta ha aggiunto: “Non pensarci, Giuliano […]. Sappiamo che sei una brava persona”.

Di diverso tono invece i commenti pubblicati poco prima. “Intelligenza e rispetto degli elettori consigliano di non minimizzare la faccenda, tanto più che il tema della (mancanza di) case è a Milano un tema sensibile”, ha scritto Paola. E un altro utente ha aggiunto: “E’ un vero peccato questo stallo per una leggerezza,che effettivamente si poteva evitare”. Ma a far infuriare molti fan di Pisapia è stata anche la sua prima reazione dopo la lettera pubblicata da Cinzia Sasso venerdì scorso per uscire allo scoperto (prima ancora della pubblicazione dell’elenco dei beneficiari delle case del Pat). Sul suo blog, infatti, il candidato sindaco aveva parlato di macchina del fango e in poche ore centinaia di commenti hanno invaso il suo spazio su Internet. Soprattutto per protestare. “Il fango è quando una persona si mostra onesta e pura e poi di nascosto sfrutta amicizie, conoscenze e potere per ottenere vantaggi e concessioni! – ha scritto Luca - Essere nell’elenco del PAT è vergognoso per chi dice di essere onesto!  Scusi sig. Pisapia ma una cosa del genere me la aspetto dal Pdl non da chi dice di voler cambiare l’Italia!”. Un altro blogger, che si definisce “indignato”, rincara la dose: “Ma quale fango!! Siamo onesti cittadini che pagano le tasse e che devono scegliere tra il ladro migliore”. Le risposte non si sono fatte attendere nemmeno su Facebook: “Questa non è una macchina del fango, sono affitti di favore, la situazione va chiarita SENZA FARE VITTIMISMO”, ha scritto Mario.
E anche su Twitter in molti hanno commentano la vicenda che ha coinvolto Pisapia. Con ironia, come questo utente che scrive (parafrasando le stesse parole del candidato sindaco che aveva dichiarato di voler tutelare i propri affetti): “Pisapia sulla casa della compagna: tutelo i miei affitti”.

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