L'associazione finiana attacca il ministro delle Pari Opportunità rimproverandole di non essere intervenuta né sul "caso Tulliani" né a proposito della visita di Gheddafi "tra amazzoni, hostess e conversioni a basso prezzo"
"L'agosto 2010 verrà ricordato come il mese delle donne. Elisabetta Tulliani, sotto continuo attacco mediatico de 'Il Giornale', in ossequio al metodo Boffo, e poi l'universo femminile in generale, sotto attacco del generale Gheddafi, in visita ufficiale a Roma ('un autogol', per l'Avvenire), tra amazzoni, hostess e conversioni a basso prezzo. E in tutto questo bailamme, fa rumore il silenzio del ministro delle Pari Opportunità". E' quanto si legge sul sito di Generazione Italia nell'editoriale dal titolo: "Le donne e i silenzi della Carfagna".
Secondo l'associazione finiana, il ministro Carfagna "non ha risposto all'invito di Flavia Perina rivolto alle donne di destra, con il quale si chiedeva di solidarizzare con Elisabetta Tulliani, rea solo di essere la compagna dell'avversario politico del momento, di amare un uomo che ha avuto l'unica colpa di 'dissentire' e per questo va bastonato dai giornali di famiglia, con una campagna di stampa che negli anni futuri ricorderemo con disgusto, come un esempio di cattivo giornalismo. Fa ancor più rumore il silenzio della Carfagna nel momento in cui Gheddafi viene in visita a Roma e tiene le sue solite prediche".
"Gheddafi non ha fatto cenno alle condizioni delle donne nei paesi musulmani, anzi ha ribadito come sia giusto che le donne non facciano certi lavori. Alla faccia delle pari opportunità. Non solo, ma Gheddafi non ha speso mezza parola in favore di Sakineh, la donna iraniana condannata alla lapidazione in quanto colpevole di adulterio. E la sceneggiata libica continuerà. Ebbene, dalla Carfagna, che pure in passato abbiamo apprezzato, non è arrivata nemmeno mezza parola di solidarietà in favore della Tulliani e nemmeno una sillaba di condanna riguardo le 'prediche' maschiliste e i comportamenti poco tolleranti e poco rispettosi della donna che ha posto in essere Gheddafi nella sua 'vacanza romana'. C'è un tempo per tacere e uno per parlare, ministro Carfagna", conclude l'articolo.
Secondo l'associazione finiana, il ministro Carfagna "non ha risposto all'invito di Flavia Perina rivolto alle donne di destra, con il quale si chiedeva di solidarizzare con Elisabetta Tulliani, rea solo di essere la compagna dell'avversario politico del momento, di amare un uomo che ha avuto l'unica colpa di 'dissentire' e per questo va bastonato dai giornali di famiglia, con una campagna di stampa che negli anni futuri ricorderemo con disgusto, come un esempio di cattivo giornalismo. Fa ancor più rumore il silenzio della Carfagna nel momento in cui Gheddafi viene in visita a Roma e tiene le sue solite prediche".
"Gheddafi non ha fatto cenno alle condizioni delle donne nei paesi musulmani, anzi ha ribadito come sia giusto che le donne non facciano certi lavori. Alla faccia delle pari opportunità. Non solo, ma Gheddafi non ha speso mezza parola in favore di Sakineh, la donna iraniana condannata alla lapidazione in quanto colpevole di adulterio. E la sceneggiata libica continuerà. Ebbene, dalla Carfagna, che pure in passato abbiamo apprezzato, non è arrivata nemmeno mezza parola di solidarietà in favore della Tulliani e nemmeno una sillaba di condanna riguardo le 'prediche' maschiliste e i comportamenti poco tolleranti e poco rispettosi della donna che ha posto in essere Gheddafi nella sua 'vacanza romana'. C'è un tempo per tacere e uno per parlare, ministro Carfagna", conclude l'articolo.