Schifani: no a processi mediatici o condanne politiche

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Il presidente del Senato alla cerimonia del Ventaglio interviene sull'inchiesta eolico. Poi fa un appello al dialogo: "Lo scontro istituzionale può diventare pericoloso e io mi auguro che si possano abbassare i toni"

Manovra, federalismo fiscale, inchiesta e olico e, inevitabilmente, lo scontro tutto interno al Pdl. Il presidente del Senato, alla cerimonia del Ventaglio di fronte ai vertici dell'Associazione Stampa Parlamentare, dell'Ordine dei Giornalisti, della Fnsi e di molti direttori di testate giornalisti, tocca infatti i principali temi al centro dell'agenda politica.

"La dialettica e la conflittualità, quando è vista nella logica della contrapposizione di due coalizioni è fisiologica ed è normale. Quando la dialettica e la conflittualità, a volte accesa, forse troppo accesa, si pone all'interno di una stessa coalizione costituisce elementi di stupore, di amarezza e di smarrimento da parte di quei cittadini che hanno  votato per quella coalizione". Queste le parole del presidente del Senato. che rivolge un chiaro richiamo ad abbassare i toni per ritrovare una possibile pace tra le due anime che dividono il Pdl tra finiani e berlusconiani. Un ultimo appello al dialogo, quindi, nelle ore decisive per gli equilibri del partito.

Grande spazio viene inoltre dedicato all'inchiesta eolico che vede coinvolti tra gli altri Denis Verdini. "I magistrati devono fare la loro parte, devono lavorare con serenità all'accertamento della verità - ha detto Schifani - ma non accetto l'equazione che all'indagine debba conseguire una condanna politica". Il presidente del Senato ha sottolineato la necessità che chi fa politica sia moralmente corretto, aggiungendo: "E' evidente che di fronte a indagini pesantissime con prove schiaccianti e inconfutabili un politico senta nella sua coscienza di doversi dimettere". Tuttavia, ha proseguito la seconda carica dello Stato, se all'indagine conseguisse automaticamente una condanna
politica "rischieremmo di avere un Paese nel quale la politica è condizionata dall'esterno ed è una prospettiva che non voglio neanche nemmeno che sia paventata".

Nel suo discorso Schifani ha anche parlato della manovra economica che ha appena ottenuto il via libera definitivo alla Camera. "E' dolorosa - ha detto - ma evita il default come è successo per la Grecia. L'entità della manovra ci mette al riparo da speculazioni finanziarie".

Riferendosi alla vertenza Fiat, ha precisato che all'Italia serve "un nuovo patto imprese-lavoratori". E ha osservato che non si deve mai dimenticare "come i diritti dei lavoratori non sono dei privilegi, ma diritti meritevoli di ogni tutela perché il diritto alla dignità dell'uomo e del lavoro vanno sempre difesi".

Quanto al federalismo fiscale "non può e non deve penalizzare il Meridione" ha affermto con chiarezza.

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