Intercettazioni, si cerca l’accordo. E i lavori slittano

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Rinviata la seduta in Commissione giustizia alla Camera per le difficoltà riscontrate dalla maggioranza nel trovare un equilibrio tra le finalità del disegno di legge, le istanze dei finiani e i suggerimenti del Colle. Possibile un rinvio a settembre

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Il rinvio - La Commissione giustizia della Camera, che si sarebbe dovuta riunire stamattina alle 10 per cominciare l'esame degli emendamenti al disegno di legge sulle intercettazioni, si riunirà solo al termine dei lavori dell'aula di Montecitorio. Il rinvio, si spiega nella maggioranza, fa capire che ci sono difficoltà, soprattutto da parte del governo, a trovare un punto di equilibrio tra le istanze dei finiani, i suggerimenti del Colle e le finalità del provvedimento. E' molto probabile, spiega uno dei tecnici della consulta del Pdl, che l'esame dell'intero provvedimento slitterà direttamente a settembre.

Fonti parlamentari fanno comunque notare che non è detto che il nuovo timing equivalga necessariamente a brutto tempo sul barometro politico. Che la ricerca dell'accordo sia cosa difficile è noto, non solo per il merito del delicato provvedimento ma anche perché la partita in atto vede punti di vista diversi all'interno della stessa maggioranza. La ricerca di una soluzione che metta insieme risposte ai punti critici evidenziati dal Colle, priorità del governo, sensibilità diverse nella maggioranza e critiche dell'opposizione è dunque la spiegazione del cambiamento dell'agenda."

La maggioranza - "E' in corso un confronto costruttivo fra forze politiche per arrivare nel più breve tempo possibile all'approvazione della legge sulle intercettazioni. Siamo fiduciosi che l'intesa verrà trovata e che finalmente giunga a termine una vicenda che ha tenuto il Parlamento impegnato per più di due anni" ha detto il capogruppo della Lega Nord alla Camera Marco Reguzzoni. "Si tratta di un ulteriore approfondimento che dimostra come nessuno nella maggioranza intende fare forzature. L'obiettivo finale rimane quello di arrivare a una legge largamente condivisa che pur rispettando la privacy dei cittadini permetta lo svolgersi delle indagini da parte degli inquirenti".

"La maggioranza si dimostra, come sempre, disponibile ad ascoltare tutte le voci, le istanze della società civile e della politica, per intervenire su un testo nato per salvaguardare e bilanciare il diritto all'indagine, la libertà, il diritto a un'informazione corretta e il diritto alla privacy dei cittadini" sottolinea Anna Maria Bernini, portavoce vicario Pdl, ricordando a proposito della riforma delle intercettazioni che "questa èla
ratio che anima presupposti e contenuti della norma".

Ieri il presidente del Consiglio, durante la cerimonia in cui ha ricevuto il premio Grande Milano insieme con Don Verzé, si è detto fiducioso sulla possibilità di trovare un accordo sul ddl intercettazioni.

L'opposizione - Polemiche dall'opposizione. "La maggioranza ci sta pensando, sta cercando di trovare un'intesa al proprio interno e dunque, arriveremo a un rinvio della discussione del provvedimento? Vedremo, intanto riscriva completamente il testo partendo dalle nostre  proposte. Per noi questa legge sulle intercettazioni è sbagliata e siamo convinti che il Parlamento abbia cose ben più importanti da discutere dei problemi di Berlusconi". Lo dice Alessandro Maran, vicepresidente dei deputati del Pd, rispondendo alle domande dei  giornalisti a Montecitorio. Della stessa opinione l'Idv. "C'è una sola cosa da fare: cancellare questa legge e passare ad altro, perché l'Italia non ha bisogno dell'ennesimo provvedimento salva-Casta". 



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