P3, Bondi: “No giustizialismo”. Pd: “Premier deve spiegare”

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Per il coordinatore del Pdl le dimissioni di Verdini e Caliendo, coinvolti nell’inchiesta sull’eolico, non sono ipotizzabili e il “Pdl è la stella polare della legalità. Penati: “Berlusconi deve spiegare in Parlamento se è ancora in grado di governare”

“Io mi chiedo come sia possibile che un magistrato che coordina le indagini in corso possa emettere, pronunciare, dei giudizi di merito così categorici prima ancora della conclusione delle indagini e soprattutto prima ancora del pronunciamento dei giudici. Non si può ammettere in un Paese civile una condanna politica anticipata da parte dei magistrati impegnati nelle indagini”. Lo dice coordinatore del Pdl Sandro Bondi a SkyTG24 commentando l'intervista rilasciata a Repubblica dal pm della procura di Roma Giancarlo Capaldo, che coordina l'inchiesta sugli appalti per l'eolico in Sardegna. Per Bondi le dimissioni di Denis Verdini e Giacomo Caliendo dopo lo scandalo sulla presunta associazione segreta (la cosiddetta P3) che avrebbe mirato, tra l’altro, a corrompere i giudici della Consulta che dovevano esprimersi sul Lodo Alfano, non sono nemmeno ipotizzabili. “La stella polare del Popolo della libertà è l’onestà, la legalità, la correttezza, è una nuova concezione della politica. Non il giustizialismo, ossia una condanna anticipata” sottolinea.

Poi, il ministro per i Beni e le attività cultural, interviene sull’ipotesi dell’ingresso dell’Udc nel governo. “Il governo è nato da un patto elettorale, non c'è bisogno di un nuovo governo e andremo fino al termine di questa legislatura". E aggiunge: "Credo però che stabilire un rapporto diverso con l'opposizione è un obiettivo che dobbiamo porci. Ancor di più con l'Udc insieme aderiamo al Partito popolare europeo e condividiamo programmi e principi".

L’opposizione, dal canto suo, per bocca del capo della segreteria politica di Pierluigi Bersani Filippo Penati, torna a chiedere al presidente del Consiglio di andare di fronte alle Camere e dare delle risposte sull’inchiesta partita dagli appalti sull’eolico che ha portato alle dimissioni il sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino e che vede indagato anche il coordinatore del Pdl Denis Verdini.

“E’ gravissima la sottovalutazione che dà il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (che ha definito l’inchiesta sulla P3 una clamorosa montatura e ha parlato di 4 sfigati pensionati, ndr) della fase che sta attraversando il nostro Paese e della paralisi di cui è vittima il suo governo. Ha perso tre membri: Scajola, Brancher, Cosentino. Ci sono ombre di malaffare e malcostume che aleggiano e anziché trovare doveroso andare di fronte alle Camere e riferire che cosa sta succedendo e se è nelle condizioni di dare risposte al Paese l’unica cosa che trova da fare è fare propaganda, inventarsi un complotto e i nemici. Berlusconi deve andare davanti alle Camere e riferire al Paese che cosa sta accadendo anziché buttarla in propaganda” dice intervistato da SkyTG24.



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