Berlusconi: "Se la manovra non passa ce ne andiamo a casa"

Politica
Il premier Silvio Berlusconi
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Il presidente del Consiglio lancia un messaggio forte alla sua maggioranza. Poi sul ddl intercettazioni: "Legge sacrosanta". Infine sugli scontri a Roma tra aquilani a polizia: "C'è strumentalizzazione, la ricostruzione spetta a Comune e Regione". VIDEO

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"I saldi di questa manovra dovranno restare invariati e la scelta del governo di porre la fiducia è stato un atto di coraggio. Se il Parlamento non ci approverà questa manovra andremo a casa". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un'intervista a "Studio Aperto", lanciando così un segnale forte anche all’interno della sua maggioranza. “Io ho in mente di continuare a governare e di andare avanti con passione determinazione e slancio e chi nel Pdl dovesse dissentire da questo impegno assoluto e morale dovrebbe prendere atto di non essere più in sintonia con i nostri elettori”.

Ma il premier ha anche parlato del ddl intercettazioni e degli scontri di ieri a Roma tra i manifestanti aquilani e la polizia. "Mi sembra che non ci possa essere altro che molta strumentalizzazione". Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha commentato le proteste dei terremotati (vai allo speciale) ieri a Roma. "Noi abbiamo fatto un intervento immediato dopo il terremoto ed è stato efficacissimo, ora la ricostruzione spetta alle autorità locali – ha continuato il premier – Il governo deve dare i finanziamenti, cosa che è stata fatta", ha assicurato, i fondi sono "a disposizione del Comune dell'Aquila e della Regione e sono questi enti a doverli trasformare in realizzazioni concrete".

Anche sul disegno di legge contro le intercettazioni (contro cui venerdì 9 luglio ci sarà la giornata del silenzio, lo sciopero dei giornalisti) l’opinione del premier è chiara. “Il ddl - ha detto il premier - non modifica le indagini. Non un solo reato è stato sottratto alle intercettazioni. Ne abbiamo anzi aggiunto uno: quello dello stalking". Berlusconi ha poi sottolineato come questo "sia il governo che ha fatto di più e meglio nella lotta alla criminalità in 60 anni sequestrando beni per 12 miliardi di euro, arrestando 5.600 presuntuosi mafiosi tra cui 26 dei 30 più pericolosi". “Ero e resto convinto che sia una legge sacrosanta che ricalca un ddl approvato con una maggioranza bulgara ai tempi del governo di sinistra. Eppure allora nessuno parlò di legge bavaglio e di attentato alla libertà. Per la sinistra la democrazia e la libertà esistono solo quando governano loro".

L'Idv ha commentato le dichiarazioni del premier per bocca del presidente dei suoi deputati, Massimo Donadi, che dice: "Se Berlusconi arriva ad annunciare l'ovvio, ovvero che se non passa la manovra va a casa è indice di due verità inconfutabili: la prima è che la fiducia l'ha messa contro la sua stessa maggioranza, la seconda che non è più tanto sicuro di avere ancora una maggioranza in Parlamento". Non crede all'ipotesi della crisi di governo la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che sollecita anzi una rapida approvazione della manovra "perché i mercati e l'Europa ci aspettano al varco".

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