Al termine del vertice intergovernativo parlano il premier italiano e il presidente egiziano Mubarak. Berlusconi: "Firmati 15 accordi che portano avanti la collaborazione già ottima tra i due Paesi"
I quindici accordi firmati mercoledì 19 maggio nel vertice bilaterale tra Italia e Egitto "sono accordi che portano avanti la collaborazione già ottima tra i due Paesi e la fanno diventare eccezionale in tutti i campi". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa a Villa Madama con il presidente egiziano Hosni Mubarak.
Berlusconi ha espresso "assoluta sintonia" tra Italia ed Egitto sul piano internazionale e sui dossier più caldi di politica estera, dalla situazione in Medio Oriente al dossier nucleare iraniano.
Berlusconi ha sottolineato come ancora una volta Italia e Egitto "si troveranno ad operare insieme nella comune direzione della pace".
"Abbiamo parlato della situazione politica mediorientale e della ferita che esiste per quanto riguarda rapporti fra Israele e la Palestina" e c'è stata "grande sintonia sull'apprezzamento del comportamento dei due Paesi e su ciò che si dovrebbe fare" per il dialogo "passando anche attraverso un tavolo di pre-trattative" ha detto il premier. E ancora: "La soluzione" tra israeliani e palestinesi "non puo' che essere quella dei due stati: da qui non si scappa".
Silvio Berlusconi ha salutato Hosni Mubarak all'inizio della conferenza stampa di Villa Madama con queste parole: "Siamo tutti felici per il ritorno di Mubarak in piena attività, dopo un'assenza forzata per un intervento che ha avuto nei giorni scorsi. Sono contento che ci ha onorato della sua presenza oggi. L'ho trovato in ottima forma, dinamico, attivo e sempre ironico. E' sempre come un giovanotto...".
Il premier ha così ricordato che Mubarak non ha partecipato all'ultimo vertice della Lega Araba: "La sua assenza è stata notata ancora di più: in quell'occasione tutti lo hanno ricordato per il suo ruolo, la sua saggezza e la sua esperienza".
Il presidente egiziano Hosni Mubarak ha espresso la propria "gratitudine all'amico Silvio Berlusconi" ed ha auspicato "di potergli dare presto il benvenuto" in Egitto "alla prima occasione in cui verrà come ospite".
Poi, è tornato sulla questione Medio Oriente. "I negoziati indiretti tra israeliani e palestinesi sono stati approvati dai governi arabi e gli Stati Uniti, nella persona del presidente Obama, danno il loro sostegno perché si basino sulla questione dei confini e della sicurezza, ma Israele dice no".
Secondo il presidente egiziano, Israele vuole dedicarsi a questioni secondarie come "lo spazio, l'ambiente o il clima". Ma l'Egitto e gli altri paesi arabi, ha proseguito Mubarak, "vogliono chiudere una questione che va avanti da sessant'anni. Lo Stato palestinese rischia di essere divorato e il terrorismo e l'insicurezza rischiano di diffondersi anche oltre la regione". Secondo Mubarak "non conviene a nessuno indugiare" e in caso di fallimento dei negoziati indiretti "nessuno sarà immune" dalle conseguenze.
Berlusconi ha espresso "assoluta sintonia" tra Italia ed Egitto sul piano internazionale e sui dossier più caldi di politica estera, dalla situazione in Medio Oriente al dossier nucleare iraniano.
Berlusconi ha sottolineato come ancora una volta Italia e Egitto "si troveranno ad operare insieme nella comune direzione della pace".
"Abbiamo parlato della situazione politica mediorientale e della ferita che esiste per quanto riguarda rapporti fra Israele e la Palestina" e c'è stata "grande sintonia sull'apprezzamento del comportamento dei due Paesi e su ciò che si dovrebbe fare" per il dialogo "passando anche attraverso un tavolo di pre-trattative" ha detto il premier. E ancora: "La soluzione" tra israeliani e palestinesi "non puo' che essere quella dei due stati: da qui non si scappa".
Silvio Berlusconi ha salutato Hosni Mubarak all'inizio della conferenza stampa di Villa Madama con queste parole: "Siamo tutti felici per il ritorno di Mubarak in piena attività, dopo un'assenza forzata per un intervento che ha avuto nei giorni scorsi. Sono contento che ci ha onorato della sua presenza oggi. L'ho trovato in ottima forma, dinamico, attivo e sempre ironico. E' sempre come un giovanotto...".
Il premier ha così ricordato che Mubarak non ha partecipato all'ultimo vertice della Lega Araba: "La sua assenza è stata notata ancora di più: in quell'occasione tutti lo hanno ricordato per il suo ruolo, la sua saggezza e la sua esperienza".
Il presidente egiziano Hosni Mubarak ha espresso la propria "gratitudine all'amico Silvio Berlusconi" ed ha auspicato "di potergli dare presto il benvenuto" in Egitto "alla prima occasione in cui verrà come ospite".
Poi, è tornato sulla questione Medio Oriente. "I negoziati indiretti tra israeliani e palestinesi sono stati approvati dai governi arabi e gli Stati Uniti, nella persona del presidente Obama, danno il loro sostegno perché si basino sulla questione dei confini e della sicurezza, ma Israele dice no".
Secondo il presidente egiziano, Israele vuole dedicarsi a questioni secondarie come "lo spazio, l'ambiente o il clima". Ma l'Egitto e gli altri paesi arabi, ha proseguito Mubarak, "vogliono chiudere una questione che va avanti da sessant'anni. Lo Stato palestinese rischia di essere divorato e il terrorismo e l'insicurezza rischiano di diffondersi anche oltre la regione". Secondo Mubarak "non conviene a nessuno indugiare" e in caso di fallimento dei negoziati indiretti "nessuno sarà immune" dalle conseguenze.