Secondo i pm romani, nel portare ospiti sul proprio aereo il premier non avrebbe arrecato alcun danno economico allo Stato italiano. A bordo dei sei viaggi incriminati era presente una persona titolata ad usufruire di quel privilegio
Non c'è stato danno per lo Stato, né un ingiusto profitto per Silvio Berlusconi. Così la procura di Roma sintetizza i motivi che hanno portato alla richiesta di archiviazione per il presidente del Consiglio inviata al Tribunale dei Ministri nell'ambito dell'inchiesta che lo vedeva indagato. Nessun abuso d'ufficio, scrivono i pm. In ognuno dei sei viaggi finiti all'attenzione degli inquirenti, era presente una persona titolata ad usufruire di quel privilegio. Quindi eventuali ospiti non hanno comportato un aumento della spesa per il volo o un profitto per il premier stesso.