Il Consiglio dei Ministri vara il decreto anti-stupri. Ex poliziotti non armati nelle pattuglie. Niente domiciliari per gli stupratori. Il Quirinale: "I contenuti responsabilità del governo". Il Vaticano: "Muore diritto". LEGGI IL DECRETO
Il Consiglio dei Ministri ha dato via libera al decreto legge contenente misure urgenti in materia di sicurezza e contrasto alla violenza sessuale. Tra le misure del decreto legge in materia di sicurezza e contrasto alla violenza sessuale, approvato dal Consiglio dei Ministri, è presente anche una norma che consente ai sindaci di avvalersi di associazioni di cittadini non armati, in coordinamento con i prefetti. L'obiettivo è quello di passare "dalle ronde fai da te ai volontari per la sicurezza", ha detto il ministro Maroni. Agli stupratori nonn saranno più concessi gli arresti domiciliari. Secondo il titolare del Viminale il modello di riferimento sarà quello dei City Angels di Milano. Introdotta l'impossibilità di concedere i domiciliari a chi si è macchiato di violenza sessuale.
Sul decreto sicurezza interviene il Quirinale. In una nota il Colle precisa che sui contenuti dei decreti legge resta "l'autonoma ed esclusiva responsabilità del governo per le scelte di indirizzo e di contenuto del provvedimento d'urgenza da sottoporre al presidente della Repubblica".
"Abdicazione dello Stato di diritto". È senza mezzi termini l'opposizione di monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio dei migranti, all'istituzione delle ronde di volontari a tutela della sicurezza nelle città. "E aggiunge: "Non è la strada da percorrere. Se questo provvedimento serve ad alimentare un clima di criminalizzazione dei migranti, non trova il consenso della Chiesa".
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