Franco Battiato, funerali a Milo in forma strettamente privata

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A presiedere la cerimonia, che si svolge nella chiesetta di Villa Grazia, un sacerdote amico dell'artista e della famiglia. La salma sarà cremata e le ceneri saranno poi conservate nella cappella di famiglia

Funerali in forma strettamente privata e riservata per l'ultimo addio a Franco Battiato, morto ieri nella sua villa di Milo. A presiedere la cerimonia, che si svolge nella chiesetta di Villa Grazia, un sacerdote amico dell'artista e della famiglia. La salma sarà cremata e le ceneri saranno poi conservate nella cappella di famiglia. Il sindaco di Milo, Alfio Cosentino, ha proclamato il lutto cittadino (LO SPECIALE - LA FOTOSTORIA - I BRANI PIÙ FAMOSI - I DUETTI PIÙ CELEBRI - LE FRASI PIÙ BELLE DELLE SUE CANZONI - IL RICORDO SOCIAL - I SUCCESSI NEL CINEMA).

Funerali in forma privata

I cancelli di villa Grazia stamane si sono aperti solamente per pochi amici che hanno voluto partecipare alla 'veglia di preghiera'. Ieri dopo la morte dell'artista era stato il fratello Michele a spiegare che "i funerali saranno in forma strettamente privata" perché è "un momento intimo e privato che non può essere violato da interviste e telecamere". A presiedere la cerimonia "un sacerdote nostro amico che conosceva e parlava con Franco. Ci sarà lui a benedire, accanto a noi, pochissimi, quasi gli stessi che mio fratello ha avuto vicini in questi mesi di sofferenza. Nessun altro. Ecco perché abbiamo pensato al servizio d'ordine". 

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Presenti anche alcuni monaci buddisti

Alle esequie hanno preso parte anche alcuni monaci buddisti come amici, come ha fatto sapere padre Orazio Barbarino, un prete di una chiesa di Linguaglossa. “Franco era un cattolico. Era tutto, era anche cristiano. Ci sono stati diversi interventi e testimonianze di suoi amici e colleghi artisti. Come presbiteri - ha detto - abbiamo espresso il messaggio di Franco, ovvero che lui non è morto: la morte è un passaggio. Franco è passato da una stanza ad un'altra. È presente in mezzo a noi. Abbiamo anche ripetuto una preghiera che lui faceva: 'Padre mio io mi abbandono a te. Fa di me ciò che ti piace. Qualsiasi cosa tu faccia di me, ti ringrazio".

Carmen Consoli e Alice rendono omaggio al maestro

Fuori dalla villa, sotto un sole cocente, una cinquantina di persone sono venute a rendere omaggio al maestro. La prima ad arrivare stamane è stata Carmen Consoli, seguita da Alice. A destra del piccolo cancello della villa c'è un foglio di carta con la scritta 'Ora guarirai da tutte le malattie', attorniato da alcuni omaggi floreali. Vicino c'è uno dei manifesti fatti affiggere dal Comune di Milo. A salutare per l'ultima volta Battiato sono arrivati anche il sindaco Alfio Cosentino, il compositore Roberto Cacciapaglia, i cantautori Yuri Camisasca e Giovanni Caccamo. Anche Enzo Caragliano, il sindaco di Riposto, paese Natale di Battiato, ha voluto salutare l'artista.

Presenti anche alcuni monaci buddisti

Alle esequie hanno preso parte anche alcuni monaci buddisti come amici, come ha fatto sapere padre Orazio Barbarino, un prete di una chiesa di Linguaglossa. “Franco era un cattolico. Era tutto, era anche cristiano. Ci sono stati diversi interventi e testimonianze di suoi amici e colleghi artisti. Come presbiteri - ha detto - abbiamo espresso il messaggio di Franco, ovvero che lui non è morto: la morte è un passaggio. Franco è passato da una stanza ad un'altra. È presente in mezzo a noi. Abbiamo anche ripetuto una preghiera che lui faceva: 'Padre mio io mi abbandono a te. Fa di me ciò che ti piace. Qualsiasi cosa tu faccia di me, ti ringrazio".

Il sacerdote: "Con lui forte scambio spirituale"

"Un sincero e onesto ricercatore spirituale, un artista che aveva fatto della ricerca del divino uno scopo di vita", ha affermato ieri padre Guidalberto Bormolini, monaco e teologo, ricordando ieri a Radio Vaticana Battiato, del quale celebra i funerali. "Battiato - ha spiegato - era profondamente convinto che la morte rappresentasse una porta per accedere a un mistero spirituale di bellezza e, negli ultimi anni della sua vita, si era molto avvicinato al cristianesimo. Da circa otto anni avevamo un rapporto stretto, intenso, di amicizia e anche di forte scambio spirituale. In particolare - ha aggiunto -, avevamo collaborato per il documentario 'Attraversando il Bardo', dedicato al significato della morte nelle culture occidentali e orientali, facendo anche tanti incontri pubblici per presentarlo. Ma è soprattutto l'amicizia privata quella che ha caratterizzato il nostro rapporto", racconta il monaco.

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