Mussomeli, mafia: 17 arresti, colpo al mandamento del Nisseno

Sicilia
Foto di Archivio (Agenzia Fotogramma)
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Gli arrestati sono tutti indagati, a vario titolo, per associazione mafiosa, omicidio, estorsione e traffico di stupefacenti. Le indagini hanno permesso di ricostruire le dinamiche interne al mandamento mafioso

A Mussomeli, in provincia di Caltanissetta, i carabinieri del Ros hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 17 indagati, a vario titolo, per associazione mafiosa, omicidio, estorsione e traffico di stupefacenti. Le indagini hanno permesso di ricostruire le dinamiche interne al mandamento mafioso, facendo luce anche sull'omicidio di Gaetano Falcone, avvenuto a Montedoro il 13 giugno 1998. Colpiti i clan di Campofranco, Montedoro, Serradifalco, Sutera, Bompensiere.

Gli indagati

I principali indagati sono Domenico Vaccaro, Calogero Modica, Rino Claudio Di Leo e Antonio Calogero Grizzanti. Di Leo, parente di Vaccaro e già condannato per mafia nell'ambito dell'operazione Urano, guidava un sodalizio dedito allo spaccio di droga con canali di approvvigionamento nel Palermitano (attraverso Francesco Pollara) e a San Cataldo (attraverso contatti con Vincenzo Scalzo e Calogero Maurizio Di Vita). Inoltre, il 30 maggio 2012 Di Leo aveva rapinato, con Francesco Pollara e altri complici, la filiale della Banca di credito cooperativo Toniolo di Campofranco, portando via 18mila euro, denaro che serviva per l'acquisto di droga.

Le indagini dei carabinieri

Nel corso delle indagini, inoltre, è stata documentata la pressione estorsiva sul territorio ai danni di imprenditori e commercianti e un fiorente traffico di sostanze stupefacenti. Importante la collaborazione di Maurizio Carruba, rappresentante della famiglia di Campofranco, arrestato nell'aprile 2011 nell'operazione del Ros Grande Vallone. È stato lui a definire le singole responsabilità dell'omicidio di Gaetano Falcone, ucciso a Montedoro per decisione di Domenico Vaccaro, che voleva vendicare la morte del fratello Lorenzo, e di Calogero Carruba. La vendetta era stata portata a termine da Angelo Schillaci Angelo e dallo stesso Maurizio Carruba.

oltre a definire le singole responsabilità in riferimento all'omicidio di Gaetano Falcone, ucciso a Montedoro (CL) il 13 giugno 1998 per decisione di Domenico Vaccaro (che voleva vendicare la morte del fratello Lorenzo) e di Calogero Carruba. Per pianificare l'omicidio, Vaccaro si era avvalso della collaborazione di Nicolò Falcone, che faceva parte della stessa cosca della vittima. La vendetta fu portata a termine da Angelo Schillaci Angelo e Maurizio Carruba. (ANSA).

 

oltre a definire le singole responsabilità in riferimento all'omicidio di Gaetano Falcone, ucciso a Montedoro (CL) il 13 giugno 1998 per decisione di Domenico Vaccaro (che voleva vendicare la morte del fratello Lorenzo) e di Calogero Carruba. Per pianificare l'omicidio, Vaccaro si era avvalso della collaborazione di Nicolò Falcone, che faceva parte della stessa cosca della vittima. La vendetta fu portata a termine da Angelo Schillaci Angelo e Maurizio Carruba. (ANSA).

 

oltre a definire le singole responsabilità in riferimento all'omicidio di Gaetano Falcone, ucciso a Montedoro (CL) il 13 giugno 1998 per decisione di Domenico Vaccaro (che voleva vendicare la morte del fratello Lorenzo) e di Calogero Carruba. Per pianificare l'omicidio, Vaccaro si era avvalso della collaborazione di Nicolò Falcone, che faceva parte della stessa cosca della vittima. La vendetta fu portata a termine da Angelo Schillaci Angelo e Maurizio Carruba. (ANSA).

 

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