Lite in ospedale nel Salernitano, arrestato padre del medico aggredito

Campania
Foto di Archivio (ANSA)

La rissa è degenerata in una sparatoria all'esterno del nosocomio di Cava de' Tirreni. Due persone sono rimaste ferite. Denunciato per lesioni personali aggravate il figlio di un ferito, protagonista della seconda colluttazione

Si è sfiorata la tragedia, nella giornata di ieri, all'ospedale Santa Maria Incoronata dell'Olmo di Cava de' Tirreni, in provincia di Salerno, per una sparatoria all'esterno della clinica avvenuta durante una lite. Il bilancio è di due persone ferite, non in pericolo di vita. Il padre di un medico, una delle persone coinvolte nella rissa, è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri con l'accusa di porto abusivo di arma comune da sparo e lesioni personali aggravate. Denunciato per lesioni personali aggravate il figlio di un ferito, protagonista della seconda colluttazione nel corso della quale è stato raggiunto da un colpo di pistola anche il padre del medico che aveva fatto fuoco in precedenza.

La ricostruzione dei fatti

Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, guidati dal colonnello Rosario Di Gangi, il padre del medico ha raggiunto l'ospedale di Cava de' Tirreni in seguito a un'aggressione subita dal figlio, a seguito della pretesa di un uomo di restare indebitamente in corsia ad assistere agli accertamenti cui era sottoposto un parente. Una volta arrivato nel piazzale davanti al pronto soccorso, è scoppiata la rissa, nel corso della quale il padre del medico ha estratto una pistola revolver (regolarmente detenuta, ma portata abusivamente) esplodendo due colpi che hanno raggiunto alle gambe il contendente. Il figlio di quest'ultimo ha immediatamente rincorso lo sparatore, riuscendo a raggiungerlo in una traversa attigua. Ne è nata un'altra colluttazione, nel corso della quale il padre del medico è stato raggiunto da un colpo esploso dalla sua stessa arma, riportando lesioni giudicate guaribili in sessanta giorni. Il denunciato ha riportato una prognosi di trenta giorni. Le indagini dei carabinieri proseguono soprattutto per chiarire la dinamica del secondo ferimento.

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