Tangenti all'ospedale di Caserta: arrestati l'ex primario e sua moglie

Campania
Foto di archivio (Getty)

Angelo Costanzo e la consorte, Vincenza Scotti, sono stati posti ai domiciliari. Fermata anche Angelina Grillo, collaboratrice del medico dell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano. In tutto gli indagati sono 41 

Un intero reparto ospedaliero 'piegato' all'interesse privato del primario e del Centro di analisi gestito dalla moglie, con esami di laboratorio fatti ai clienti privati o erogati gratuitamente a parenti e amici di dipendenti, macchinari e materiale medico acquistato senza una reale necessità, ma solo per avere tangenti dalla ditta disposta a pagare, farmaci trafugati e distribuiti fuori dall'ospedale. Questo lo spaccato che emerge dall'indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e del Nas dei carabinieri che oggi, mercoledì 24 luglio, ha portato agli arresti domiciliari Angelo Costanzo, ex primario del reparto di Patologia clinica dell'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, e sua moglie, Vincenza Scotti. In tutto sono sei le misure emesse e 41 gli indagati, tra cui figura anche l'ex presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi.

Danno da 1,8 milioni

Arrestata anche una fidata collaboratrice di Costanzo, Angelina Grillo, tecnico di laboratorio, tuttora in servizio, come quasi tutti gli altri indagati, tra cui alcuni infermieri, accusati di essersi appropriati di medicinali, e medici che avrebbero chiesto esami a Costanzo senza passare per il Centro di prenotazione, impedendo alla struttura sanitaria di incassare i soldi del ticket. Dalle indagini è emerso che nel biennio considerato almeno il 10% degli esami sarebbe risultato illecito, non collegato ad alcuna attività istituzionale, con un danno erariale stimato in 1,8 milioni.

Le presunte tangenti

I carabinieri del Nas hanno eseguito su ordine del Gip di Santa Maria Capua Vetere anche due misure di interdizione dai rapporti con la Pubblica amministrazione per i rappresentanti di una ditta fornitrice, che avrebbero pagato tangenti a Costanzo e alla Grillo per far acquistare i beni strumentali e diagnostici dall'ospedale. Un'ultima misura - un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria - è stata notificata ad un militare dell'Esercito Italiano, Generoso Vaiano, che per l'accusa si sarebbe speso per facilitare il superamento del concorso nell'Esercito dei figli della Grillo.

Il legame con il boss Raffaele Cutolo

Vincenza Scotti è la sorella di Pasquale Scotti, il latitante della 'nuova camorra organizzata' di Raffaele Cutolo arrestato in Brasile dopo decenni di latitanza, il 26 maggio del 2015, ed estradato in Italia il 10 marzo del 2016. Proprio durante le indagini sulla latitanza di Pasquale Scotti gli inquirenti della Dda di Napoli si sono imbattuti in alcune telefonate della sorella Vincenza, ritenute "ambigue" dagli investigatori, e dalle quali emergerebbero i fili di un'associazione a delinquere operante all'interno dell'ospedale di Caserta, molto ben radicata, che sfrutta le risorse della struttura pubblica in modo privatistico.

Indagati altri tre ex primari

L'inchiesta è iniziata nel 2015 ed è proseguita fino al 2017, in questo periodo l'ospedale di Caserta viene sciolto per infiltrazioni camorristiche e amministrato da una commissione formata da tre funzionari, uno dei quali, Leonardo Pace, indagato per essere stato beneficiario di esami senza passare per il Cup. Con lui sono finiti sotto indagine, sempre per 'favori' ottenuti, i funzionari in servizio come Diego Paternosto (primario del Pronto Soccorso), Giovanni Sferragatta (Direttore dell'Unità Sistemi Informativi), gli ex primari Andrea Di Lauro, Giuseppe Belfiore e Franca Cosima Cincotti, l'ex direttore sanitario Giulio Liberatore. 

Indagato l'ex presidente della provincia

Tra le persone indagate figura anche l'ex presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi. All'ex deputato ed ex sottosegretario alla Salute vengono contestate due ipotesi di peculato in concorso: gli inquirenti lo collocano tra coloro che hanno beneficiato di esami clinici "senza - scrive il gip Ivana Salvatore - la doverosa prenotazione" attraverso il Cup, effettuati "sotto forma di piaceri". Zinzi, in sostanza, secondo quanto emerge dalle intercettazioni, avrebbe chiesto e ottenuto che fossero eseguiti degli esami del sangue a una sua stretta parente. "Appare pacifico - scrive il gip - che gli esami sono stati effettuati senza attivare il normale canale di accettazione a mezzo Cup, com'è confermato dalle irrituali modalità di richiesta telefonica, raccolta e consegna a domicilio di campioni e reperti". Il tutto, sempre secondo la Procura, si sarebbe concretizzato grazie all'interessamento della "tuttofare" dell'ex primario, Angelina Grillo, di altre due persone, un caposala e una persona che lavora nel laboratorio di analisi dell'ospedale.

Una tangente per pagare un'altra tangente

Mazzette in danaro, viaggi a Capri o a Torino per la partita di Champions League della Juventus, e addirittura una tangente usata per pagare un'altra tangente: sono alcuni degli episodi contestati ad Angelina Grillo, accusata di corruzione e truffa. Per gli inquirenti Grillo sarebbe stata la "tuttofare". Faceva ordini alla ditte fornitrici, o ne incontrava i rappresentanti, facendosi pagare tangenti in danaro o sotto forma di biglietti ferroviari o viaggi in località turistiche, come Capri, per acquistare del materiale che il più delle volte non serviva al reparto. In una circostanza, secondo i militari dell'Arma, la donna sarebbe riuscita ad accumulare una tangente di circa 5000 mila euro con cui pagare un'altra tangente a un appartenente all'Esercito, Generoso Vaiano, che si sarebbe speso per far superare il concorso nell'Esercito ai due figli della donna. I soldi sarebbero serviti alla donna anche per accompagnare i figli a Foligno per la prova, poi effettivamente superata.

La truffa e la partita di Champions

Grillo è accusata anche di truffa ai danni dello Stato, per essersi assentata durante l'orario di lavoro dopo aver regolarmente timbrato il cartellino, e per aver presentato falsi certificati medici che sarebbero stati utilizzati per andare in vacanza. In un'occasione, è emerso, nonostante il certificato medico, Grillo si sarebbe recata a Torino per assistere ad una partita di Champions League. Di fronte al grande "affaccendarsi" della donna, Costanzo era acquiescente e compiacente; anche lui avrebbe preso somme di danaro, ma in misura minore, probabilmente per i tanti soldi di rimborsi non dovuti richiesti e ottenuti dalla moglie per gli esami del proprio centro di analisi - il Sanatrix di Caivano - che venivano fatti invece all'ospedale.

Le intercettazioni


"Mi regalano un viaggio a Capri" dice la Grillo a Costanzo nel corso di una telefonata intercettata dai carabinieri. Il giorno dopo un'ispezione del Nas, quando l'indagine era venuta alla luce, Grillo parla con un altro interlocutore: "I piaceri li portiamo tutti quanti, chi più chi meno, ma dobbiamo essere coalizzati; io ne porto di meno ma non significa che mi tiro indietro". E ancora Grillo manifesta l'intenzione di avvicinare il pm titolare delle indagini, il sostituto Giuseppe Orso. "Chi è questo Orso. Questo qua è della procura di Santa Maria Capua Vetere; vediamo cosa si può fare".

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