Lo stabilimento era stato inizialmente concepito come vetrina per le capacità ingegneristiche di Volkswagen e dedicato all'assemblaggio della VW Phaeton di fascia alta. Dal 2002, però, nel sito sono stati prodotti meno di 200mila veicoli: meno della metà delle cifre raggiunte dallo stabilimento centrale di Wolfsburg. Per il responsabile del marchio VW, Thomas Schafer, chiudere lo stabilimento "da una prospettiva economica era essenziale"
Il sito Volkswagen di Dresda dice addio alla produzione di veicoli. Da martedì 16 dicembre lo stabilimento interromperà il lavoro segnando un cambiamento storico per l’azienda che, per la prima volta in 88 anni di storia, chiude una linea di produzione in Germania. Questo blocco arriva in un momento particolare per Volkswagen che, nonostante sia il più grande produttore automobilistico europeo, si trova sotto pressione a causa della debolezza delle vendite e della domanda cinese in Europa, nonché dei dazi Usa che pesano sulle vendite in America. Il colosso tedesco prevede di investire circa 160 miliardi di euro nei prossimi cinque anni. Il budget a rotazione, aggiornato annualmente, è stato ridotto negli ultimi anni. Per il periodo dal 2023 al 2027, la cifra equivalente era di 180 miliardi.
Lo stabilimento di Dresda
La decisione di Volkswagen punta a fare passi avanti nella capacità produttiva della Germania. Una decisione che non è stata presa “alla leggera”, come riferito dal responsabile del marchio VW, Thomas Schafer, ma che "da una prospettiva economica era essenziale". Lo stabilimento di Dresda ha infatti prodotto meno di 200mila veicoli dall'inizio della produzione nel 2002, ovvero meno della metà delle cifre raggiunte dallo stabilimento centrale di Wolfsburg. I cambiamenti fanno parte di un accordo stipulato con i sindacati lo scorso anno, che porterà anche al taglio di 35.000 posti di lavoro in Germania. Lo stabilimento di Dresda era stato concepito come vetrina per le capacità ingegneristiche di Volkswagen e inizialmente era stato incaricato dell'assemblaggio della VW Phaeton di fascia alta. Dopo la cessazione della produzione della Phaeton nel 2016, il sito di Dresda è diventato un simbolo degli sforzi di elettrificazione di Volkswagen, con la recente produzione della ID.3 a batteria. Il sito ora sarà affittato all'Università Tecnica di Dresda per istituire un campus di ricerca per lo sviluppo di intelligenza artificiale, robotica e chip.
Analisti: “Su Volkswagen forti pressioni”
Il Cfo Arno Antlitz ha ipotizzato a ottobre che il flusso di cassa netto per il 2025, precedentemente previsto vicino allo zero, potrebbe essere leggermente positivo. Tuttavia, gli analisti hanno affermato che la casa automobilistica continuerà a subire ulteriori pressioni. "C'è sicuramente pressione sul flusso di cassa nel 2026", ha osservato Stephen Reitman, analista di Bernstein. E ha spiegato che il gruppo automobilistico sta cercando modi per ridurre la spesa e aumentare i profitti operativi. Volkswagen sta affrontando sfide "diffuse", con la prevista maggiore durata dei motori a combustibili fossili che richiede nuovi investimenti, ha affermato ancora Reitman. "Bisogna considerare le nuove generazioni di tecnologie a benzina", ha aggiunto. Moritz Kronenberger, gestore del portafoglio di Union Investment, ha sottolineato da parte sua che alcuni progetti avrebbero dovuto essere eliminati dai piani di spesa di Volkswagen. Affinché il gigante di Wolfsburg raggiunga il suo obiettivo di investimento, "altre idee e progetti devono essere rimossi dal piano", ha affermato.