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Stellantis, Filosa: "Serve flessibilità e più incentivi per le auto piccole"

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©IPA/Fotogramma

Per le auto di piccole dimensioni, che inquinano sempre meno e hanno emissioni di CO2 inferiori rispetto ad un'auto più grande, i consumatori devono essere incentivati ad acquistare. Queste le parole utilizzate dal CEO di Stellantis Antonio Filosa durante una fireside chat al Kepler Cheuvreux Autumn Conference 2025

Sostenendo l'importanza di fornire ai consumatori adeguati incentivi per far sì che acquistino auto di piccole dimensioni, Antonio Filosa - amministratore delegato di Stellantis -, durante una conversazione informale al Kepler Cheuvreux Autumn Conference 2025, ha fatto riferimento al discorso della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che mercoledì in plenaria a Strasburgo ha ribadito la necessità di una e-car europea, piccola e accessibile. "Si tratta di una questione molto importante - ha detto Filosa - perché per noi l'Europa rappresenta uno dei principali generatori di volume", ma "gli obiettivi fissati" a Bruxelles per le emissioni "sono francamente irraggiungibili".

L'era post COVID e l'importanza della flessibilità

"Prima del Covid l'industria europea era a circa 19 milioni di unità o poco meno. Ora siamo sulla buona strada per arrivare a 15 milioni di unità". Il punto, ha detto il ceo di Stellantis, è che si parla di "un divario di oltre tre milioni di unità. E l'industria europea è l'unica tra le grandi regioni che sta diminuendo così rapidamente". Secondo Filosa, il calo delle vendite è da associare anche all'obiettivo di ridurre le emissioni e alle misure introdotte per raggungerlo. In questo senso, ha proseguito, "Il suggerimento è quello di introdurre invece una certa flessibilità". A partire proprio dagli incentivi ai consumatori. "Con la possibilità di sostituire un'auto vecchia con una più nuova - ha spiegato Filosa - l'ambiente ne trarrà ovviamente beneficio perché le auto più nuove sono meno inquinanti di quelle vecchie. L'industria ne trarrà un beneficio immediato perché si tratta di una domanda aggiuntiva. E questo significa più posti di lavoro". Facendo sì che venga introdotta una certa flessibilià, il ceo ritiene che sarà possibili osservare buoni  risultati ovunque, ma "sicuramente gli Stati Uniti restano la priorità numero uno ed è lì che stiamo concentrando la maggior parte dei nostri sforzi" ha concluso. 

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