Introduzione
Novità in arrivo dal 2026 per il bollo auto: il suo importo sarà sempre legato alla potenza dei veicolo e alla classe ambientale, ma sarà versato in un’unica soluzione e non più a rate. La regola vale per le auto immatricolate a partire dal 2026. Si tratta di una delle misure attivate con l’approvazione del 17esimo decreto attuativo della riforma fiscale varato dal Consiglio dei ministri, che punta a “semplificare il rapporto tra cittadini e amministrazione”.
Quello che devi sapere
La scadenza nel corso dei prossimi anni
Nello specifico, il pagamento deve avvenire entro l’ultimo giorno del mese successivo all’immatricolazione. La scadenza farà riferimento al mese in cui il veicolo è stato immatricolato anche per gli anni successivi. Come detto, i veicoli già circolanti non sono soggetti a questa modifica
Per approfondire: Bollo auto 2025, scadenze, come si calcola e sanzioni. Tutto quello che c'è da sapere
Decidono e gestiscono le Regioni
Il bollo deve essere versato esclusivamente alla Regione dove il contribuente risiede. Le Regioni gestiranno in toto la tassa: tempistiche, eventuali esenzioni, aliquote
Le novità sui veicoli sottoposti a fermo amministrativo
Ci sono poi altre novità, a cominciare dai veicoli sottoposti a fermo amministrativo. Una sentenza della Corte Costituzionale del 2017 prevedeva l’esenzione dal pagamento del bollo per quelle auto non più circolanti a causa di gravi violazione del Codice della Strada: dal 2026 anche questa norma verrà oltrepassata. Il bollo andrà quindi pagato anche se il veicolo risulta fermo per i motivi detti sopra
I passaggi di proprietà
Nel caso dei veicoli usati, è tenuta al pagamento del bollo la persona che risulta proprietaria al Pra (il pubblico registro automobilistico) il primo giorno del periodo tributario
Il superbollo rimane com’è
Il superbollo, cioè quella tassa ulteriore per i veicoli con potenza superiore ai 185 kW, resterà in vigore così come è ora, senza cambiamenti. In passato si era profilata l’ipotesi di abolirlo, ma non ha trovato conferma successivamente
Le immatricolazioni sono in flessione
In Italia a giugno sono state vendute 132.191 auto, il 17,44% in meno dello stesso mese dell'anno scorso. Nei 6 mesi le immatricolazioni - secondo i dati del ministero dei Trasporti - sono state 854.690, con una flessione del 3,58% sullo stesso periodo del 2024
In Europa
Secondo i dati diffusi dall’Acea, l'Associazione dei Costruttori Europei di Automobili, a maggio sono state immatricolate 1.113.194 vetture nei Paesi Ue, Efta e Regno Unito, con un aumento dell'1,9% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Da inizio anno, però, l'incremento è di un impercettibile 0,1%, con l'Italia che perde invece lo 0,5%. Numeri che confermano la "stagnazione" del settore, come sottolinea Gian Primo Quagliano del Centro Studi Promotor, per giunta "a livelli più bassi di quelli precedenti la crisi innescata dalla pandemia"
La Spagna è il Paese con il trend più positivo
La Spagna, con una crescita del 13,6%, è tra i maggiori mercati dell'area europea che registra la migliore performance nei primi cinque mesi del 2025, seguita dal Regno Unito (+2,8%). Fanno peggio dell'Italia la Germania (-2,4%) e la Francia (-8,2%). "La ragione di questa situazione è ben nota - sostiene Quagliano -: si tratta della politica dell'Unione Europea per imporre la transizione all'auto elettrica a suon di diktat ai cittadini, agli Stati aderenti all'Unione e alle case automobilistiche"
Le elettriche
A trascinare le vendite sono proprio le auto elettriche e ibride, che a maggio fanno segnare aumenti a doppia cifra, a fronte del forte calo dei motori termici: nel mese scorso, infatti, le auto a benzina hanno subito una contrazione delle immatricolazioni del 19,5%, quelle diesel addirittura del 27,6% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. In questo quadro, Tesla frena ancora, registrando il 27,9% di immatricolazioni in meno, il 37,1% dall'inizio dell'anno
Stellantis in calo
In calo anche le vendite del Gruppo Stellantis, che a maggio ha venduto 168.839 auto contro le 174.131 dello stesso mese dell'anno scorso. Tiene la quota di mercato, che passa dal 15,2% al 15,9% di un anno fa. Più marcata la flessione nei primi cinque mesi dell’anno: -8,4% con 859.950 auto vendute e una quota che passa dal 16,9% al 15,4%. Nonostante il rallentamento, Stellantis mantiene il secondo posto in Europa per quota di mercato, dietro al Gruppo Volkswagen (quota 27,8% a maggio) e davanti a Renault (10%)
Aumenta anche il costo delle assicurazioni auto
Nel 2024 il costo medio del premio Rc auto è salito da 371 a 398 euro, ma il divario con la media Ue si è ridotto. Emerge dalla relazione dell'Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) secondo cui l'incremento fa fronte a un aumento dei costi per il risarcimento dei sinistri
Per approfondire: Evasione fiscale, 60% è recidivo per più di 10 anni. Pesano multe e bolli auto non pagati