La storia dell’Unesco: quando e perché è nata l’organizzazione

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La Costituzione della United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization è stata firmata 75 anni fa, il 16 novembre del 1945. Tra gli obiettivi quelli di promuovere l’istruzione in modo che ognuno ne abbia accesso, costruire la comprensione interculturale anche attraverso la protezione e la salvaguardia dei siti di eccezionale valore e bellezza, perseguire la cooperazione scientifica e proteggere la libertà di espressione

L’Unesco, United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, è l’organizzazione delle Nazioni Unite creata con lo scopo di promuovere la pace e la comprensione tra gli Stati attraverso l’istruzione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l’informazione. La sua Costituzione è stata firmata il 16 novembre del 1945, 75 anni fa, dopo la violenza e l’enorme perdita di vite umane causate dalla Prima e dalla Seconda Guerra Mondiale.

La storia dell’Unesco

Dopo la firma della Costituzione nel 1945, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura è stata istituita il 4 novembre del 1946 a Parigi. La ratifica dell’Unesco è avvenuta da parte di 20 Paesi: Australia, Brasile, Canada, Cina, l’allora Cecoslovacchia, Danimarca, Repubblica Domenicana, Egitto, Francia, Grecia, India, Libano, Marocco, Nuova Zelanda, Norvegia, Arabia Saudita, Sudafrica, Turchia, Regno Unito e Usa. L'Italia è stata ammessa soltano nel 1947 con decisione ratificata l'anno seguente, mentre il Giappone e la Repubblica federale di Germania ne sono membri dal 1951. Come si legge sul sito dell’organizzazione, la sua fondazione è nata “dalla generale consapevolezza che gli accordi politici ed economici non sono sufficienti per costruire una pace duratura e che essa debba essere fondata sull'educazione, la scienza, la cultura e la collaborazione fra nazioni, al fine di assicurare il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli, senza distinzione di razza, di sesso, di lingua o di religione”.

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Gli obiettivi dell’Unesco

Nel preambolo della Costituzione dell’Unesco si spiega che “poiché le guerre nascono nella mente degli uomini, è nello spirito degli uomini che devono essere poste le difese della pace”. Con lo scopo di evitare conflitti tra nazioni, l’organizzazione è impegnata a promuovere il dialogo interculturale, il rispetto dell’ambiente e le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile. Gli obiettivi principali dell’Unesco sono quattro: promuovere l’istruzione in modo che ogni persona ne abbia accesso come diritto umano fondamentale e come requisito essenziale per lo sviluppo della personalità; costruire la comprensione interculturale anche attraverso la protezione e la salvaguardia dei siti di eccezionale valore e bellezza iscritti nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità; perseguire la cooperazione scientifica per rafforzare i legami tra le nazioni e le società al fine di monitorare e prevenire le catastrofi ambientali e gestire le risorse idriche del pianeta e proteggere la libertà di espressione come condizione essenziale per garantire la democrazia, lo sviluppo e la tutela della dignità umana.

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Il quartier generale e i membri dell’Unesco

La sede ufficiale dell’Unesco è a Parigi, vicino alla Tour Eiffel, ed è stata realizzata dai designer Pier Luigi Nervi, Bernard Zehrfuss e Marcel Breuer, sotto la supervisione di un gruppo di cinque architetti di fama internazionale, chiamato “Les Cinq”, che era formato da Lucio Costa, Walter Gropius, Le Corbusier, Sven Markelius ed Ernesto Nathan Rogers. In Italia la struttura principale è a Palazzo Altemps a Roma. Dal dicembre 2019 la Commissione Nazionale Italiana ha trasferito nella dimora cinquecentesca la sua sede grazie a un comodato d'uso gratuito concesso dal MIBACT. Attualmente fanno parte dell’organizzazione 193 Stati membri e 11 associati. Anche i Paesi che non fanno parte delle Nazioni Unite possono essere ammessi all'Unesco, su raccomandazione del Comitato esecutivo, con la maggioranza dei due terzi dei voti della Conferenza generale. I territori che non hanno responsabilità nella conduzione delle loro relazioni internazionali possono invece essere ammessi come membri associati.

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Come funziona l’organismo internazionale

L’organizzazione dell’Unesco è composta da un'Assemblea generale, un Consiglio esecutivo e la Segreteria. L'Assemblea generale, composta da tutti gli Stati membri, è l’organo principale e si riunisce ogni due anni per stabilire le linee guida, i programmi politici e le disponibilità economiche. Il Consiglio esecutivo, i cui membri vengono eletti dall'Assemblea generale, è composto da 58 rappresentanti che hanno il compito di organizzare la conferenza generale e verificare l'esecuzione delle decisioni prese. La Segreteria è composta dal direttore generale, eletto ogni quattro anni dall'Assemblea, e dal suo staff. L'Assemblea generale ha anche il compito di eleggere i rappresentanti di 21 Stati membri ogni sei anni che formano il Comitato Patrimonio Mondiale Unesco con il compito di selezionare i nuovi siti da inserire nella lista.

I siti Patrimonio dell’Unesco

Una delle attività più note dell’Unesco è proprio quella di selezionare e proteggere alcuni beni del Pianeta inserendoli nella lista dei “siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Si tratta di luoghi o opere che vengono considerate di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale e che devono rispondere ai criteri fissati dal Comitato per il patrimonio dell’umanità, tra i quali: devono rappresentare un capolavoro del genio creativo o essere testimonianza di una tradizione culturale, oppure testimoniare un cambiamento culturale in un dato periodo o essere esempio dell’interazione umana con l’ambiente. In Italia sono considerati Patrimonio dell’Unesco ben 50 siti e 9 città creative, a partire da “L’ultima cena” di Leonardo Da Vinci, conservato nella chiesa della Madonna delle Grazie a Milano, i centri storici di San Giminiano, Siena e Urbino, Villa d’Este a Tivoli fino alle Colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiene, entrate a far parte della lista nel luglio 2019 durante la 43esima sessione del Comitato mondiale dell’agenzia culturale delle Nazioni unite.

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