Scrittore, professore di letteratura e romanziere, è nato a Zanzibar il 20 dicembre 1948. Ha vissuto sull'isola africana fino a quando è arrivato in Inghilterra, scappando dal suo Paese per le persecuzioni contro le minoranze etniche arabe. L'Accademia della Svezia lo ha premiato "per la sua intransigente e profonda analisi degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel golfo tra culture e continenti"
Nato e cresciuto in Tanzania, poi rifugiato in Inghilterra, il Premio Nobel per la Letteratura 2021 è Abdulrazak Gurnah. Lo scrittore di Zanizabar, 73 anni, è stato premiato dall’Accademia di Svezia, il 7 ottobre, “per la sua intransigente e profonda analisi degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel golfo tra culture e continenti”.
Chi è Abdulrazak Gurnah
Gurnah è nato il 20 dicembre 1948 a Zanzibar, dove è rimasto fino a quando è arrivato in Inghilterra come rifugiato. Nel 1963, sotto il regime del presidente Adeid Karume, nell’isola della Tanzania scoppiò una guerra che portò a violente persecuzioni delle minoranze arabe, tra cui il gruppo etnico a cui apparteneva Gurnah. Terminata la scuola, a 18 anni, fu costretto a lasciare il Paese, dove tornò per la prima volta solo nel 1984, a pochi giorni dalla morte del padre. Iniziò a scrivere durante l'esilio, a 21 anni. Dal 1980 al 1982 è stato professore di letteratura alla Bayero University Kano in Nigeria, prima di spostarsi all’Università di Kent a Canterburry, Regno Unito, dove ha insegnato letteratura postcoloniale, dedicandosi a scrittori come Wole Soyinka, Ngũgĩ wa Thiong'o e Salman Rushdie. Dal 1987 è editor collaboratore di Wasafiri, rivista inglese dedicata alla letteratura contemporanea delle minoranze africane, asiatiche e carabiche. Nello stesso anno, il debutto letterario con Memory of Departure. Tra i suoi romanzi più conosciuti, Paradise (1994), By the Sea (2001) e Desertion (2005). In Italia, per Garzanti, sono stati pubblicati Il Disertore, nel 2006, e Paradiso, nel 2007. La sua opera più recente è Afterlives, del 2020. Influenza e fonte di ispirazione per la produzione di Gunhar sono state la poesia araba e quella persiana, così come il Corano. A segnare il suo lavoro, scritto in inglese e non in swahili - sua lingua originaria- è stata però in particolar modo la tradizione inglese, da Shakespeare a Vidiadhar Surajprasad Naipaul.