Incendi in Grecia, l'ultima grande emergenza fu nel 2007

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Gli incendi in Grecia, da in alto a sinistra: 2007, 2012, 2015 e 2018
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Undici anni fa le vittime sono state 67, con la serie di roghi più devastante del Peloponneso. Decine i roghi che, soprattutto in estate, hanno distrutto abitazioni, oliveti e vigne e minacciato turisti e spiagge

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Quello del 2007, con 67 vittime, è uno degli incendi più drammatici che la Grecia ricordi. Ma negli ultimi anni, i roghi che hanno investito il Paese, sono stati diversi: 2009, 2011 e 2017 su tutti. Fino ai roghi divampati nella serata del 23 luglio 2018, con le fiamme alle porte di Atene e almeno 50 morti accertati e centinaia di feriti. Ecco quali sono stati i maggiori roghi che hanno interessato il Paese a partire dalla drammatica estate di 11 anni fa.

Estate 2007, serie di incendi e oltre 60 vittime

È l’estate del 2007 quando in Grecia, nel Peloponneso, divampa una delle peggiori serie di incendi della storia del Paese. Alla fine si raggiungono 67 vittime. A essere colpito è il Sud del Paese, con oltre 170 roghi che si propagano per giorni - soprattutto ad agosto - e il governo greco che dichiara lo stato d’emergenza. Centinaia di persone rimangono intossicate o ferite e gli incendi arrivano a lambire anche Atene che è coperta da una coltre di cenere. Il fuoco minaccia anche l’antica città di Olimpia, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco. La Grecia chiede aiuto all’Ue e per fronteggiare la situazione si mobilitano aerei da diversi Paesi, Italia compresa. Il governo greco, inoltre, fissa una taglia per chi fornisce informazioni per identificare gli incendiari, ritenuti membri di "una organizzazione criminale che si sono resi responsabili degli incendi divampati nel Paese", e decreta tre giorni di lutto per le vittime.

Nel 2009 roghi in tutto il Paese

Passano due anni dagli incendi del 2007, e la Grecia è di nuovo colpita dalle fiamme con un centinaio di incendi segnalati in meno di 24 ore in tutto il Paese. In particolare, nell’agosto 2009, gli incendi boschivi minacciano la capitale, con oltre 10mila persone evacuate da Agios Stefanos, quartiere periferico di Atene. I roghi bruciano oltre 30mila acri. Situazioni critiche si registrano anche in Attica e a Zante. La Grecia chiede il supporto di altri Paesi per gestire l’emergenza. Numerose le case e le strutture bruciate.

2011, fiamme sul Monte Athos

Nell’agosto del 2011 le fiamme divampano sul Monte Athos, dove prende fuoco la foresta che circonda l'importante comunità monastica ortodossa. L’incendio si sviluppa non lontano dal monastero serbo di Hilandariou, una delle grandi istituzioni monastiche della zona, con il governo di Belgrado che invia una cinquantina di vigili del fuoco. Le operazioni di soccorso sono difficili: la foresta è quasi impenetrabile, senza punti di accesso o zone tagliafiamme. In questo caso, vengono distrutti oltre 1.500 ettari tra foresta, oliveti e vigne.

2012 e 2013, ancora stato d'emergenza

Nel luglio del 2012 è ancora stato d’emergenza in Grecia, nel Sud-Ovest del Paese. Le fiamme distruggono grandi zone di boschi nella regione dell’Acaia. Centinaia di persone vengono fatte evacuare dai villaggi di Kato Kastritsi, Sella, Argyra, Ano e Magala. L’anno successivo, sempre in estate (ad agosto), gli incendi divampano ad Atene, Delfi e Maratona, dove i roghi distruggono gli ulivi secolari vicini al sito archeologico.

2015, fiamme fino alle spiagge in Lakonia

Nel luglio del 2015, nella regione della Lakonia, le fiamme arrivano fino alle spiagge. Qui un cittadino straniero di 58 anni è morto a causa di problemi respiratori, per il fumo inalato. L'uomo è deceduto dopo essere stato portato in ospedale. Nella zona di Neapoli i campeggi e i  villaggi vengono evacuati. Un centinaio di vacanzieri resta bloccato per ore su una spiaggia. I mezzi della Guardia costiera, ma anche imbarcazioni di privati, fanno la spola per salvarli. Cede un traliccio dell'alta tensione e la vicina isola di Cythera resta senza corrente elettrica. Un altro incendio scoppia sull'isola di Evia. Nella capitale vanno a fuoco le pendici del monte Imetto. Un altro incendio divampa anche a Koropi, un altro ancora a Nord, a Malakasa. Tra Peloponneso e Atene vengono impiegati centinaia di vigili del fuoco e soldati. Ad alimentare le fiamme, come nella maggior parte dei casi registrati nel Paese, le alte temperature estive e i forti venti.

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