
Guerra in Ucraina, la nuova strategia di Putin con l’obiettivo di spacchettare il Paese
Secondo l’intelligence americana, fallito il tentativo d’invasione, il presidente punterebbe ora a togliere a Kiev il Sud del Paese. Il segretario del consiglio di sicurezza russo ha parlato di frammentazione del territorio in “diversi Stati”

Il cambio di strategia della Russia nella guerra in Ucraina sembra confermato. Fallito il tentativo d’invasione e conquista del Paese, secondo l’intelligence americana, il presidente russo Vladimir Putin ora punterebbe a smembrare il territorio di Kiev
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Rustam Minnekayev, il comandante del distretto militare centrale della Russia, ha specificato che ora gli obiettivi di Mosca comprendono la presa dell’Ucraina meridionale, in modo da dare alla Russia il controllo della costa del Mar Nero e l’accesso alla Transnistria: la piccola repubblica russofona virtualmente della Moldavia
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Un altro chiarimento sulla nuova strategia di Putin arriverebbe dalle ultime dichiarazioni del segretario del consiglio di sicurezza e tra i più stretti consiglieri del presidente russo, Nikolai Patrushev: ha parlato della possibilità di frammentare l’Ucraina in “diversi Stati”
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Mosca si starebbe preparando all’annessione ufficiale del Donbass ucraino, mentre le truppe sono ancora impegnate nel tentativo di conquistare le due regioni di Donetsk e Lugansk
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Proprio il 14 e il 15 maggio si potrebbero tenere due referendum per chiedere alla popolazione locale di approvare l’annessione alla Federazione russa delle cosiddette “repubbliche indipendenti”

Un altro referendum si potrebbe tenere, nello stesso periodo, anche a Kherson, la prima città Ucraina occupata dai soldati russi durante l’invasione. L’obiettivo sarebbe di proclamare la Repubblica indipendente di Kherson, sul modello di quelle del Donbass

Secondo le intenzioni dei russi, i referendum si sarebbero dovuti tenere già a fine aprile, ma l’andamento della guerra in Ucraina ha convinto Putin a spostarli più avanti. Rinvio che potrebbe slittare ancora

La strenua resistenza dell’Ucraina sta facendo cambiare i piani dei russi, che stanno vedendo fallire molti dei loro obiettivi. Intanto continuano gli aiuti finanziari, umanitari e militari a Kiev da parte dell’Ue e degli Stati Uniti

Dal 24 febbraio a inizio aprile gli Stati Uniti hanno inviato 7,6 miliardi di euro, di cui 3,2 per aiuti umanitari e 4,4 per aiuti militari. L’Unione europea ha mandato 6,3 miliardi di euro, di cui 2,6 finanziari, 1,8 umanitari e 1,9 militari

Intanto nell’Unione europea sono dispiegate 40mila truppe Nato e 100mila Usa. Nei territori confinanti con l’Ucraina si trova un totale di 25.300 forze della Nato

Per quanto riguarda il futuro della Nato, la guerra in Ucraina ha portato alcuni Paesi che non avevano mai pensato di entrare nell’Alleanza a cambiare idea, come la Svezia e la Finlandia che si apprestano a diventare nuove componenti dell'organizzazione. Ucraina e Georgia dovrebbero restare fuori, ma la Russia si troverebbe così ancora più circondata sull’ampio confine con la Finlandia