Gibilterra, Brexit e il caso della terra contesa da 300 anni tra GB e Spagna

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Gibilterra venne conquistata dagli inglesi all'inizio del 1700 (Getty Images)
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Il promontorio all’estremità meridionale della penisola iberica da tre secoli è al centro di una disfida tra i due Paesi. Nel 1967 gli abitanti con un referendum sancirono la volontà di appartenere al Regno Unito

Lo scoglio Gibilterra ha segnato la strada per un accordo sulla Brexit. Fino a che, il 24 novembre, la Spagna non ha raggiunto un'intesa con l'Ue sulla questione e ha quindi deciso di togliere il veto sull'accordo per il divorzio tra Londra e Bruxelles. Madrid ha infatti ottenuto che i rapporti fra Gibilterra e l'Ue, dopo Brexit, passino da lei. Al centro di tutta la diatriba, appena 6,7 chilometri quadrati di superficie. Un lembo all’estremità meridionale dell’Europa, questo, conteso da quasi tre secoli da Londra e Madrid. Gibilterra è territorio autonomo della corona britannica rivendicato storicamente (invano) dalla Spagna.

Dalla contesa al referendum

La Rocca (The Rock la chiamano proprio gli inglesi per il suo promontorio roccioso) fu conquistata dagli inglesi nel 1704 e formalmente ceduta dal re di Spagna con il trattato di Utrecht del 1713. Dalla fine della Seconda guerra mondiale è stata di nuovo reclamata dagli spagnoli ma un referendum popolare, il 10 settembre 1967, ha sancito la volontà degli abitanti di appartenere al Regno Unito piuttosto che alla Spagna. Due anni dopo è stata approvata la nuova Costituzione che ha trasformato la colonia in dominio della Corona britannica. Sono aumentati i poteri del Parlamento, formato da 17 membri, di fronte al quale il governo è responsabile. Ancora in mano al governatore di Londra invece la Difesa, la Sicurezza e la politica estera.

La disfida riaccesa dalla Brexit

Con il referendum sulla Brexit nel Regno Unito, la disfida per Gibilterra si è riaccesa tanto che nei mesi scorsi qualcuno ha evocato persino il conflitto del Regno Unito con l'Argentina per le isole Falklands-Malvinas. Theresa May nell’illustrare l’accordo per l’uscita dall’Ue aveva assicurato che la sovranità su Gibilterra non si sarebbe tocca, ma nella bozza non si faceva alcun riferimento alla Rocca. Il premier spagnolo, il socialista Pedro Sanchez, in odore di elezioni anticipate e data la prossimità delle consultazioni del 2 dicembre in Andalusia (regione che, guarda caso, confina proprio con la Rocca), si era però impuntato. Fino a che, il 24 novembre, non si è trovata l'intesa.

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