Ryan Murphy racconta la storia inquietante di Ed Gein, conosciuto più comunemente come il “macellaio di Plainfield”. L'uomo, tra gli anni ’50 e ’60 dello scorso secolo, aveva sconvolto l’America con omicidi violenti, profanazioni e un serie spiazzante di macabre ossessioni
"La sconvolgente storia vera di Ed Gein, il famigerato assassino e profanatore di tombe che ha ispirato molti dei killer più iconici di Hollywood". Questa la descrizione con cui Netflix introduce "Monster: La storia di Ed Gein", serie in 8 episodi firmata da Ryan Murphy che racconta la vita e i delitti di un serial killer che ha già ispirato capolavori come "Psycho" o "Il silenzio degli innocenti".
Una vita inquietante
Al centro della vicenda, dunque, c'è Ed Gein che agli onori delle cronache era salito con l'appellativo di “macellaio di Plainfield”, visto che tra gli anni ’50 e ’60 dello scorso secolo sconvolse l’America con una brutale serie di omicidi, profanazioni e ossessioni piuttosto macabre. Nato nel 1906 a La Crosse, nello Stato del Wisconsin, Gein vive una giovinezza piuttosto turbolenta, trasferendosi con la famiglia in una fattoria di 155 acri nella città di Plainfield, situata nella contea di Waushara. Con un padre alcolizzato e una madre che cresceva lui ed il fratello leggendo la Bibbia e instillando l'odio verso le donne, Ed cresce vessati dalla prepotenza dei compagni di scuola. Nel 1957 Bernice Worden, proprietaria di una ferramenta a Plainfield, scompare nel nulla. Gli investigatori locali scoprono che Gein era stato nel negozio della donna la sera precedente la sua scomparsa. L'uomo viene arrestato in una drogheria di West Plainfield e la sua casa perquisita. Viene scoperto il corpo decapitato di Bernice Worden in un capanno nella proprietà di Gein, appesa per le caviglie. Da quel momento si scoprono tutta una serie di orrori perpetrati da Ed che, tra le altre cose, dichiara anche di aver dissotterrato una donna di mezza età sepolta qualche tempo prima. Viene considerato sospettato anche in molti altri casi irrisolti nel Wisconsin, quali la scomparsa di una babysitter di La Crosse, nel 1953.
La reclusione e la morte
Viene giudicato mentalmente instabile e condotto presso un ospedale a Waupun, nel Wisconsin. In seguito l'ospedale viene trasformato in prigione e Gein viene trasferito presso l'ospedale statale Mendota a Madison. Nel 1968 viene discolpato per infermità mentale. Evita la sedia elettrica, ma passa sedici anni in un manicomio criminale. Il 26 luglio 1984 Ed Gein muore per insufficienza respiratoria in seguito ad un cancro, nell'ospedale statale di Mendota.