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Groenlandia, dai minerali alla posizione strategica. Perché l’isola è nelle mire di Trump?

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Perchè Trump vuole la Groenlandia
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Perchè Trump vuole la Groenlandia
00:02:34 min

Introduzione

In Groenlandia il centrodestra ha vinto le elezioni legislative dell’11 marzo. Il voto  è stato contraddistinto da un'ondata di nazionalismo per chiedere che

l'isola artica, finita nelle mire di Donald Trump, raggiunga rapidamente l'indipendenza. Il voto ha premiato il partito democratico, formazione "social-liberale", con oltre il 30% dei voti. Bene anche i nazionalisti di Naleraq con il 23%. Netto calo invece per i partiti del governo uscente: gli ambientalisti di sinistra di Inuit Ataqatigiit e i socialdemocratici di Siumut.

 

Ma perché la Groenlandia è finita al centro dell’attenzione internazionale negli ultimi mesi? E perché Washington guarda con così grande interesse a quest’isola?

Quello che devi sapere

Dove si trova la Groenlandia

  • Prima di tutto, è importante capire qual è la posizione geografica della Groenlandia e perché è così importante. Stiamo parlando dell'isola più grande del mondo. Si trova nell'Artico, al largo della costa nord-orientale del Canada, ed è un territorio poco popolato, dove vivono 56.000 persone, per lo più indigeni Inuit. Circa l'80% del territorio è coperto di ghiaccio, il che significa che la maggior parte delle persone vive sulla costa sud-occidentale attorno alla capitale, Nuuk.

Per approfondire:

Groenlandia e Canale di Panama agli Usa, le prossime mosse di Donald Trump

Dove si trova la Groenlandia

Il ruolo della Danimarca

  • La Groenlandia è stata controllata dalla Danimarca, per circa 300 anni, come scrive anche la Bbc. L'isola è stata governata come una colonia fino alla metà del XX secolo. Nel 1953, è entrata a far parte del Regno di Danimarca e i groenlandesi sono diventati cittadini danesi. Nel 1979, poi, un referendum sull'autogoverno ha dato alla Groenlandia il controllo della maggior parte delle politiche all'interno del territorio, con la Danimarca che ha mantenuto il controllo sugli affari esteri e sulla difesa.

Il fattore economico

  • L'economia della Groenlandia si basa principalmente sulla pesca. E gli ingenti sussidi del governo danese rappresentano circa un quinto del suo reddito. Negli ultimi anni, poi, c’è stato un crescente interesse per le risorse naturali della Groenlandia, tra cui l'estrazione mineraria.

 

Le mire di Trump sulla Groenlandia

  • L'interesse degli Stati Uniti per l'isola artica è dato da motivi di sicurezza ma anche per le risorse minerali di cui il territorio dispone. A più riprese Donald Trump, già dal suo primo mandato alla Casa Bianca, aveva chiesto alla Danimarca di poter comprare la Groenlandia. Già allora però l’ipotesi era stata bocciata come “assurda”. Poi, prima di Natale 2024, il tycoon ha dichiarato che il controllo della Groenlandia è "una necessità assoluta” per "la sicurezza nazionale e la libertà nel mondo". E lo scorso 7 gennaio ha rifiutato di escludere l’uso della forza per annetterla. Immediata era arrivata la reazione della Danimarca così come di altri Paesi, tra cui la Francia che aveva denunciato “una forma di imperialismo” da parte di Washington. Non solo, il 13 marzo 2025 è tornato sul tema: si è detto sicuro che gli Stati Uniti annetteranno la Groenlandia. "Penso che accadrà", ha detto il presidente americano nello Studio Ovale con Mark Rutte.

Che minerali ci sono in Groenlandia?

  • L’interesse americano dunque è soprattutto economico, visto che sull’isola ci sono minerali critici per la transizione energetica. Come scrive Il Corriere della Sera, i suoli della Groenlandia sono estremamente ben mappati. L’Ue, in particolare, ha identificato 25 dei 34 minerali presenti nel suo elenco ufficiale di materie prime essenziali, tra cui le terre rare.

L'interesse di Washington è anche militare

  • Ma Washington ha anche un interesse militare e di sicurezza in Groenlandia. Dopo che la Germania nazista occupò la Danimarca continentale, durante la seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti invasero la Groenlandia, stabilendo stazioni militari in tutto il territorio. Dopo la guerra, le forze statunitensi rimasero in Groenlandia. La base spaziale Pituffik, ad esempio, è stata gestita dagli Stati Uniti da allora. Nel 1951, inoltre, un accordo di difesa con la Danimarca garantì agli Stati Uniti un ruolo significativo nella difesa del territorio, incluso il diritto di costruire e mantenere lì alcune basi militari. "Se la Russia dovesse inviare missili verso gli Stati Uniti, la via più breve per le armi nucleari sarebbe attraverso il Polo Nord e la Groenlandia", ha detto alla Bbc Marc Jacobsen, professore associato presso il Royal Danish Defence College. "Ecco perché la base spaziale Pituffik è immensamente importante per difendere gli Stati Uniti".

Nuove rotte con lo scioglimento dei ghiacci

  • C'è poi da considerare lo scioglimento dei ghiacci. Il cambiamento climatico infatti sta assottigliando il ghiaccio artico, promettendo di creare un passaggio a Nord-ovest per il commercio internazionale e riaccendendo la competizione americana con Russia, Cina e altri Paesi per l'accesso proprio alle risorse minerarie della regione. 

Le mire della Cina

  • Gli Usa non sono gli unici ad essere interessati all'isola artica. Anche la Cina infatti è molto presente in Groenlandia dove ha stipulato accordi per la costruzione di alcuni aeroporti e ha acquisito i diritti per diverse miniere. Inoltre, secondo un documento dell'Arctic Institute, Cina e Russia hanno iniziato a rafforzare le loro capacità militari nell'Artico negli ultimi anni

Il ruolo della Danimarca

  • Intanto, di recente, il governo danese ha annunciato che sarà pronto a spendere 14,6 miliardi di corone, cioè circa due miliardi di euro, con l’obiettivo preciso di rafforzare la sicurezza nell'Artico, considerata un'area strategica per la sua vicinanza alla Russia e agli Stati Uniti, oltre che nel Nord Atlantico. E il ministro della Difesa danese, Troels Lund Poulsen, sulla possibilità che gli Usa prendano il controllo della Groenlandia, ha garantito: "Non accadrà". "La direzione che la Groenlandia vuole prendere, sarà scelta dai groenlandesi", ha sottolineato.

Per approfondire: 

Usa, Trump sulla Groenlandia: "Strategica per ragioni di sicurezza nazionale"

La Gorenlandia si difende

  • Ma anche la stessa Groenlandia si oppone ai piani di Trump. "Adesso basta", ha detto il 13 marzo il primo ministro uscente Mute Egede. E ha annunciato che riunirà i leader dei partiti "il prima possibile" in reazione alla presa di posizione del presidente americano. "Questa volta dobbiamo rafforzare il nostro rifiuto delle parole di Trump. Non dobbiamo continuare a mancarci noi stessi di rispetto", ha scritto su Facebook.

Su Insider:

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