"Il governo si dimette oggi", ha dichiarato ai giornalisti il primo ministro bulgaro Rossen Jeliazkov dopo un incontro con i leader dei partiti al potere. L’annuncio arriva dopo proteste contro il governo, accusato dai manifestanti di corruzione e di connubio di stampo mafioso
Il primo ministro bulgaro ha annunciato le dimissioni del suo governo dopo meno di un anno di mandato, a seguito di una serie di proteste anti-corruzione. "Il governo si dimette oggi", ha dichiarato ai giornalisti il primo ministro bulgaro Rossen Jeliazkov dopo un incontro con i leader dei partiti al potere.
Le proteste contro il governo
Negli ultimi tempi si sono intensificate in Bulgaria le proteste contro il governo, accusato di corruzione e collusioni con ambienti mafiosi. Manifestazioni di massa si sono registrate a Sofia e in numerose altre città, l'ultima ieri sera nella capitale con la partecipazione di decine di migliaia di persone. "Il governo della mafia è finito!", "La goccia ha fatto travasare il bicchiere", "Questa volta non ci fregano" si leggeva sui cartelli dei dimostranti. Gli studenti universitari che si erano riversati in piazza con un corteo partito dall'Università della capitale scandivano "Siamo contro la sfacciataggine dei governanti", "Vogliamo un futuro degno, vogliamo rimanere in Bulgaria!". Zhelyazkov, esponente del partito di centrodestra Gerb, doveva affrontare oggi in parlamento il sesto voto di sfiducia da gennaio per gli insuccessi nella politica economica. Il suo esecutivo era sostenuto da una coalizione formata dal Gerb, dai socialisti (Bsp) e dal partito populista “C’è un popolo come questo” (Itn), senza una vera maggioranza in parlamento. A garantirgli l’appoggio era il “Movimento per diritti e libertà – Nuovo inizio” (Dps-Nn), uno dei due partiti della minoranza turca in parlamento, quello di Delian Peeevski, figura centrale e controversa della politica bulgara, accusato da anni di essere il simbolo della corruzione nazionale. Prima delle dimissioni dell’esecutivo, Boyko Borissov, leader storico del Gerb ed ex premier accusato dai bulgari di abuso di potere e nepotismo, aveva spiegato che il governo era nato con l’obiettivo di accompagnare la Bulgaria nell’ingresso nella zona euro dal primo gennaio. "Soltanto dopo il primo gennaio potremmo parlare di rimpasti, dimissioni e tutto il resto", aveva detto Borissov ai giornalisti.