Francia, bufera dopo l'insulto di Brigitte Macron alle attiviste

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La première dame è finita al centro di una bufera dopo aver definito “brutte stronze” alcune attiviste femministe che avevano contestato lo spettacolo di un attore accusato, e poi prosciolto, da accuse di violenza. Le sue parole, contenute in un video privato inviato per errore alla stampa, hanno scatenato la mobilitazione del collettivo #NousToutes e numerose reazioni pubbliche

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Polemica e mobilitazione in Francia dopo le parole della première dame, Brigitte Macron, che ha definito "sales connes" (brutte stronze) alcune militanti femministe che lo scorso sabato hanno tentato di bloccare lo spettacolo dell’attore Ary Abittan, già accusato e successivamente prosciolto da accuse di violenza. Le sue dichiarazioni hanno innescato una mobilitazione sui social e la reazione di attiviste e figure pubbliche.

Le parole della première dame e la precisazione dell’entourage

Il giorno dopo l'interruzione, domenica, Brigitte Macron è andata a dare il suo sostegno ad Abittan prima di uno spettacolo. In un video, inviato per errore alla stampa specializzata in vip e celebrità dall'agenzia Bestimage - la cui responsabile, secondo quanto riportato da Le Parisien, è amica della première dame - si vede Brigitte Macron incoraggiare l'attore che, prima dello spettacolo, le confida: “Ho paura". "Se ci sono delle brutte stronze le sbatteremo fuori", risponde Brigitte Macron, ridendo, per poi aggiungere: “Soprattutto dei banditi mascherati”. Quelle frasi erano state pronunciate in un colloquio che doveva restare privato. Secondo i media francesi, le immagini video sono state vendute a Paris Match, Closer e Public senza una verifica sui dialoghi registrati con le immagini video. L’agenzia ha spiegato che la professionista incaricata di vigilare sulle immagini diffuse riguardanti la première dame era assente quella sera a causa di un lutto personale. L'entourage della consorte del presidente ha precisato che le parole della première dame volevano essere "una critica del metodo radicale usato" dal collettivo di femministe #NousToutes, che indossavano maschere di Abittan con la scritta "violentatore". 

 

Il caso Abittan e il ritorno sulle scene

Ary Abittan era stato accusato di stupro nel 2021 da una giovane donna che frequentava da alcune settimane. Dopo tre anni di indagine, l’istruttoria si è conclusa con un non luogo a procedere, confermato anche in appello. Il suo ritorno sulle scene, però, è stato contestato più volte dai gruppi femministi, che sabato hanno interrotto lo spettacolo alle “Folies Bergère” scandendo lo slogan “Abittan violentatore”.

 

La mobilitazione e le reazioni pubbliche

Le parole di Brigitte Macron hanno provocato una mobilitazione immediata sui social e la reazione di figure centrali del femminismo francese, oltre che di personalità politiche di diversi schieramenti. "Siamo profondamente scioccate e scandalizzate. Le parole utilizzate la dicono lunga sulla sua visione delle cose, il messaggio politico è estremamente scioccante”, ha dichiarato una delle militanti del collettivo #NousToutes. Sui social molte donne hanno rilanciato lo slogan “Anche io sono una brutta stronza”, trasformato in un nuovo grido di battaglia del movimento femminista. La solidarietà è arrivata anche da figure pubbliche. L’attrice Judith Godrèche, protagonista del movimento #MeToo francese, ha scritto sui social: “Anch’io sono una brutta stronza. E sto con tutte le altre”. Le parole di Brigitte Macron sono state "del tutto fuori posto e volgari" per la segretaria del principale sindacato, CFDT, Marylise Léon. "Una première dame non dovrebbe dire queste cose", ha denunciato la leader degli ecologisti, Marine Tondelier. Manon Aubry, de La France Insoumise, ha aggiunto: “È ora che la coppia Macron se ne vada". Anche l’ex presidente François Hollande ha preso le distanze, ricordando che “si può criticare la forma di certe azioni, ma quando si tratta di donne che lottano contro violenze commesse contro altre donne non si parla in quel modo”.

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