Nepal, soccorritori a Sky TG24: "Troppa neve, ricerche sospese"

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La neve della valanga che ha travolto gli alpinisti è troppo compatta, spiegano Manuel Munari, capo di Avia MEA, istruttore pilota, e Michele Cucchi, guida alpina e soccorritore, rientrati a Kathmandu dalla missione di soccorso e ricerca sullo Yalung Ri. Informata la famiglia di Marco Di Marcello, il biologo teramano di 37 anni che, da lunedì scorso, è disperso in quota. Oltre a lui risultano dispersi anche un altro italiano, l'altoatesino Markus Kirchler, un tedesco e due nepalesi

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"Abbiamo avuto la brutta notizia che le ricerche di Marco sono state sospese questa mattina". A dirlo è Gianni Di Marcello, il fratello del biologo teramano di 37 anni che, da lunedì scorso, è disperso in quota in Nepal, dopo una valanga che ha travolto la spedizione internazionale di alpinisti diretta sul picco Dolma Khang (6.332 metri). Oltre a Marco Di Marcello risultano dispersi anche un altro italiano, l'altoatesino Markus Kirchler, il tedesco Jakob Schreiber e i nepalesi Mere Karki e Padam Tamang. Le ricerche sono state sospese perché la neve della valanga che ha travolto gli alpinisti è troppo compatta, come hanno detto a Sky TG24 Manuel Munari, capo di Avia MEA, istruttore pilota, e Michele Cucchi, guida alpina e soccorritore, rientrati a Kathmandu dalla missione di soccorso e ricerca sullo Yalung Ri.

Soccorritori a Sky TG24: "Neve estremamente dura"

"Le ricerche sono ufficialmente sospese, abbiamo marcato tutti i punti ma il deposito della valanga ha reso la neve estremamente dura con altezza variabile dai due ai sei metri" hanno detto i soccorritori."La valanga è arrivata sul ghiacciaio con tante rocce di grandi dimensioni e la ricerca a quel punto diventa molto difficile", hanno aggiunto. Munari e Cucchi hanno operato in stretto coordinamento con Agostino Da Polenza, storico capo spedizione e famoso anche per aver fondato, assieme al professor Ardito Desio, il Comitato Ev-K2-CNR. Secondo i soccorritori non ci sono più speranze di ritrovare in vita gli alpinisti.

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Almeno tre gli italiani morti

Sono in tutto tre gli italiani di cui è stata confermata la morte in Nepal, al momento: Alessandro Caputo, Stefano Farronato e Paolo Cocco. La spedizione di cui facevano parte i primi due era partita il 7 ottobre e si erano persi i contatti il 31, quando erano stati sorpresi da forti nevicate al Campo 1, a circa 5mila metri di altitudine, mentre erano impegnati nella scalata del Panbari. Un terzo alpinista, Valter Perlino, si è salvato grazie a un problema fisico che lo aveva costretto a rinunciare alla scalata: era stato lui a dare l'allarme, prima di essere salvato. Paolo Cocco faceva invece parte, come detto, della spedizione a cui facevano capo anche Di Marcello e Kirchler. Tutti sarebbero stati travolti da una valanga mentre si preparavano a dare la scalata al Dolma Khang.

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